SCOZIA – Era forse la sede del “thing” vichingo, ossia delle riunioni dell’assemblea degli uomini liberi, il misterioso tumulo di Cnoc An Rath, che si trova sull’isola di Bute, in Scozia. Forse addirittura il quartier generale di re Ketil Bjǫrnsson, soprannominato Flatnose (“naso piatto”), vissuto nel IX secolo. La nuova ipotesi è stata illustrata pochi giorni fa in occasione della “Scottish Place-Name Society Conference”, tenutasi a Rothesay sull’Isola di Bute.
Gli studi in corso sul sito, in corso da decenni, non hanno finora del tutto chiarito la funzione del tumulo. Una recente analisi della toponomastica locale, condotta da Gilbert Markus, ricercatore di Celtico e Gaelico alla Glasgow University, ha mostrato come nei nomi ormai in disuso di alcune località dell’isola, pur relativamente tardi (XIV secolo), si conservasse in tutto o in parte un riferimento al termine “thing”, che nelle lingue norrene e germaniche significa “assemblea dei liberi”.
Secondo l’archeologo Paul Duffy, responsabile della Brandanii Archaeology and Heritage Consultancy, le analisi al radiocarbonio condotte su alcuni pezzi di carbone ritrovati durante gli scavi hanno permesso di datare le attività al periodo che va dalla metà del VII alla fine del IX secolo, ossia tra la fine del regno di Dalriada e l’inizio della dominazione vichinga sull’isola, che risale alla fine dell’VIII. Ciò permette di affermare con una certa sicurezza che il sito facesse parte dei territori dominati dai Gall-Gaidheil, vichingo-gaelici che occupavano l’area intorno al Mare d’Irlanda e il Mar di Scozia. Probabilmente il sito di Cnoc An Rath è collegato alla presenza di Ketil Flatnose, conquistatore delle Ebridi e dell’Isola di Man e i cui discendenti furono tra i primi abitanti dell’Islanda: secondo la tradizione il sovrano, protagonista di alcune saghe islandesi, morì sulle isole scozzesi.
Via Herald of Scotland.