#SVIZZERA #VAUD #SCOPERTE #CELTI #ARCHEOLOGIA Scoperto nel Vaud un grande villaggio celtico
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SVIZZERA – Un villaggio celtico fino a poco tempo fa sconosciuto sta pian piano emergendo a Vufflens-la-Ville, piccolo comune di 1.071 abitanti nel del Canton Vaud. Qui gli scavi archeologici in corso da un anno lungo la strada RC 177 hanno permesso la scoperta di una città gallica occupata tra il III e il II secolo a.C., prima cioè di quando “ufficialmente” l’area fosse già nota alla storia: si sapeva infatti che il territorio dell’attuale Svizzera, nel I secolo a.C., era abitato da varie genti celtiche (e tra queste gli Elvezi, contro cui si scontrò Cesare lasciandone ampia memoria nel “De Bello Gallico”); il periodo antecedente la conquista romana, per quanto concerneva gli insediamenti, era però ancora poco noto.
A Vufflens gli archeologi della società ARCHEODUNUM hanno trovato un intero villaggio con due aree sepolcrali distinte, una a cremazione, l’altra a inumazione. Copiosi i corredi riemersi, che comprendono monete, ceramiche, frammenti di spade, foderi, fibule in bronzo finemente lavorate e altri gioielli tra cui anelli di vario colore, alcuni dei quali in ambra: oggetti appartenenti con ogni probabilità all’aristocrazia del luogo.
Il villaggio, situato lungo le rotte commerciali che collegavano le Alpi al Mediterraneo e alla Mitteleuropa, era un centro di scambio ma anche di produzione, come hanno rivelato diversi utensili lavorati nelle officine locali e i vari edifici tra cui un piccolo granaio.
Photo: © Archeodunum.
Alla fine del II secolo a.C., all’improvviso, il sito fu abbandonato: probabilmente le popolazioni insediate erano in difficoltà per motivi politici, economici o climatici e decisero di cercar fortuna altrove.
In un anno, da quando cioè sono iniziati i primi scavi, gli archeologi hanno potuto esplorare solo una parte del villaggio gallico, in tutto circa 8.000 mq. Ma molto altro resta ancora da indagare. Gli scavi, però, non sono stati ancora finanziati e si attende di sapere se potranno proseguire oppure no.
Via 24Heurs.ch
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