#ARCHEOLOGIA / Isola di Wight, la baia restituisce i resti di una donna dell’Età del Ferro
INGHILTERRA – I resti di una donna vissuta duemila anni fa sono riemersi dalla baia dell’Isola di Wight, a sud della costa dell’Inghilterra e al largo di Southampton, nel canale della Manica. La scoperta è stata fatta un anno fa da due uomini, Hubert e Graham Smyth, mentre stavano sistemando gli ormeggi di alcune imbarcazioni durante la bassa marea, nella baia di Fishbourne Bay, ma solo ora sono stati divulgati i risultati degli esami che hanno stabilito il periodo di appartenenza dei reperti: un arco di tempo che oscilla tra il 28 e il 90 d.C. I resti si trovavano sepolti nel limo: rovistando tra la melma Smyth, che è un radiologo, si è reso conto di avere tra le mani un radio, quindi ha lasciato lo scheletro sul posto e ha chiamato subito la polizia.
Lo scheletro era sdraiato in posizione fetale, sdraiato sul lato sinistro. Il corpo era privo di elementi di corredo. I resti ossei sono stati subito analizzati dal patologo Basil Purdue: impossibile stabilire le cause del decesso, anche perché non ci sono tracce di ferite o violenza. Qualcosa di interessante però è emerso: l’omero e la clavicola sinistra della defunta sono più corte delle rispettive ossa di destra, quindi probabilmente la donna soffriva di una deformazione congenita; sempre sul lato destro ci sono tracce di usura delle ossa che risalgono a molti anni prima della morte. L’esame al radiocarbonio ha stabilito che la donna visse tra il 28 e il 90 d.C., quindi quasi duemila anni fa, nella tarda Età del ferro. I resti saranno ora donati al Museo dell’Isola di Wight ed entreranno a far parte delle locali collezioni archeologiche.
Via On The Wight.
L’ha ribloggato su Archeonewsblog.
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