
LEICESTER (UK) – Gli archeologi inglesi dell’ULAS, University of Leicester Archaeological Services hanno di scavato una necropoli tardo romana situata nella parte occidentale della città di Leicester. Tra gli 83 scheletri ritrovati ed esaminati, uno si è rivelato particolarmente interessante: sono i resti di un uomo di mezza età sepolto con una cintura finemente decorata databile tra la seconda metà del IV e l’inizio V secolo d.C. Probabilmente si trattava di un ufficiale o di un funzionario romano appartenente all’élite locale.
La tomba è stata ritrovata in Western Road in prossimità del fiume Soar, nel versante sud-occidentale della città, non lontano dalla “Fosse Way”, importante via di comunicazione. Le placche decorative e la fibbia della cintura sono di bronzo e ornate con motivi vegetali e animali (cani e delfini): la tipologia trova confronti con altri esemplari ritrovati a Londra, Dorchester on Thames e Winchester, e al di là della Manica a Oudenburg in Belgio. Cinture di questo tipo erano diffuse nel nord-est della Francia, in Belgio e lungo la frontiera orientale dell’impero romano delimitata dal corso del Reno e del Danubio: oltre che dai reperti, sono testimoniate dall’iconografia. Erano indossate da persone appartenenti all’élite civile e guerriera del tardo impero e costituivano un simbolo tangibile di potere e di autorità.

Il ritrovamento di Western Road è il primo di questo tipo finora effettuato a Leicester. Le analisi condotte sui resti dell’uomo che indossava la cintura hanno stabilito che al momento della morte aveva tra i 36 e i 45 anni d’età. Ebbe un’infanzia difficile, da adulto si fratturò l’avambraccio sinistro: un trauma che, sebbene guarito, ha lasciato tracce sul polso, notevolmente indebolito. Anche i muscoli della parte superiore del braccio destro e la spalla erano danneggiati, con ogni probabilità a causa dello stress o del superlavoro dettato da attività come il sollevamento o il lancio di oggetti: traumi e movimenti compatibili con la professione di soldato. L’ipotesi è che si trattasse di un militare che, dopo il congedo dall’esercito, ha proseguito la sua carriera come magistrato locale.

Gli scavi in corso sono finanziati dal Jamie Lewis Residential e fanno parte di un più ampio progetto di sviluppo del sito. Scavi e analisi dei resti scheletrici sono stati realizzati da un team multi-disciplinare composto da ricercatori provenienti dall’University of Leicester Archaeological Services (ULAS), York Osteoarchaeology Ltd., the Scottish Universities Environmental Research Centre (SUERC) e the British Geological Survey (BGS).
I ritrovamenti saranno esposti e discussi domenica 10 Luglio in occasione della giornata a tema ‘Bringing Our Past To Life’, che si terrà presso il Jewry Wall Museum di Leicester (orario: 11-16). Informazioni sull’evento qui.
Via ULAS News.
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Leicester e’ un luogo di straordinaria importanza nella storia della Britannia tardo e post-Romana. Si tratta, come indicato da indizi convergenti, del luogo dove i primi anglosassoni stabilirono una propria potenza indipendente, probabilmente sotto re invitati dall’Angeln e discesi da un certo Uffi/Offa, nel sesto secolo. Gli anglosassoni erano vissuti in “riserve indiane” fin dal quinto secolo, ma la presa di “Legacaestir” sembra essere stata il momento decisivo in cui cominciarono a esplodere per tutta la Britannia meridionale – futura Inghilterra. In Gallese, il nome dell’Inghilterra stessa – Lloegr – si ricollega etimologicamente a Leicester.
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