#STORIA #MEDIOEVO #ARCHEOLOGIA #VICHINGHI #DANIMARCA / La “strana” tomba di #Haarup e la super-ascia danese
© Perceval Archeostoria – All rights reserved. Nessuna parte di questo blog può essere copiata, riprodotta o rielaborata senza citare la fonte.
Foto Credit: Silkeborg Museum
DANIMARCA – (autore: EP) Nel 2012 in occasione dei lavori di costruzione di una strada nei pressi di Hårup, nel sud-ovest della Danimarca, è stata scoperta una tomba davvero insolita. La struttura era protetta da una palizzata di legno e all’interno erano collocate due sepolture diverse: una bisoma, l’altra singola, quest’ultima aggiunta successivamente. La tomba, larga complessivamente 4 metri e lunga 13, appartiene alla tipologia detta “Totenhaus” (dødehus in lingua danese, letteralmente “casa della morte”): la sepoltura doppia conteneva i resti di un uomo e di una donna, la camera aggiunta quelli di un altro uomo. I tre individui erano accompagnati da corredo non particolarmente ricco né sfarzoso, ma la sepoltura nel complesso è molto speciale per almeno due ragioni: primo, si tratta dell’unica testimonianza di “Totenhaus” finora ritrovata in Danimarca; secondo, l’uomo deposto nella tomba bisoma aveva con sé un’ascia di enormi proporzioni, la più grande trovata in contesti simili, tanto che doveva avere un manico molto più lungo delle altre finora note ed era manovrabile solo usando entrambe le mani.
Secondo Kirsten Nellemann Nielsen, archeologa del Museo di Silkeborg dove sono custoditi i reperti (museo universalmente noto per la celebre mummia dell’uomo di Tollund), l’arma, di foggia molto semplice e senza decorazioni, non serviva tanto come status symbol ma era utilizzata in battaglia. L’uomo a cui apparteneva è stato sepolto solo con la sua ascia, quindi o era un guerriero o voleva autorappresentarsi come tale.

La tomba è stata datata alla metà del X secolo e gli individui che contiene appartenevano all’élite locale. Se l’uomo aveva con sé solo la sua grossa ascia, la donna giaceva invece su un carro di legno, conformemente a quanto già riscontrato in altre sepolture femminili vichinghe aristocratiche; accanto aveva un mazzo di chiavi, anche in questo caso usanza tipica ampiamente attestata. Una delle chiavi apriva un piccolo scrigno di legno, collocato al fianco della salma. Gli abiti si erano deteriorati quasi completamente: sopravvivono solo alcuni frammenti di tessuto e qualche filo d’oro e d’argento, che arricchivano le trame della sua veste.

Non è certo se l’uomo e la donna siano marito e moglie o se abbiano avuto in vita altri legami, ad esempio di fratellanza. Ma secondo gli archeologi erano di sicuro la coppia che esercitava il potere a livello locale e anzi ritengono che fossero socialmente collocati sullo stesso piano. L’uomo era anche un guerriero, come prova l’arma che faceva parte del corredo. Ma altri elementi possono fornire ulteriori particolari riguardo al loro ruolo e allo stile di vita. Nella tomba femminile è stato trovato un vaso di ceramica di provenienza baltica; sono stati trovati inoltre due “dirham” d’argento dal Medioriente, probabilmente dall’odierno Afghanistan: è probabile quindi che i due esercitassero un controllo sulle rotte commerciali, oppure che abbiano viaggiato portando con sé i manufatti da lontano. Quest’ultimo particolare spiegherebbe anche l’unicità (finora) della tipologia di tomba da loro adottata, forse vista altrove e “importata” in patria. Ma sono solo ipotesi.
Ceramica presente nella sepoltura femminile. Credit: Silkeborg Museum

Non molto tempo dopo, alla sepoltura della coppia è stata aggiunta una seconda tomba, separata dalla prima da una palizzata di legno: conteneva i resti di un altro individuo di sesso maschile anch’egli accompagnato dalla sua ascia, di dimensioni però molto più piccole di quella trovata nella tomba più antica. Difficile stabilire la sua identità, anche se molto probabilmente si trattava o di un parente dell’altro defunto o di un suo successore come “capo” del villaggio: anch’egli, ad ogni modo, era di certo un guerriero o voleva rappresentarsi come tale.
Gli scavi ad Hårup, in corso dal 2012, hanno finora riportato alla luce testimonianze di varie epoche a cominciare dall’Età del Ferro e non solo relative all’epoca vichinga. Nessuna traccia di insediamento, però, è finora stata trovata. Gli studi in corso sui materiali provenienti dalle tombe saranno, nel prossimo futuro, focalizzati sulle quattro diverse tipologie di tessuto superstiti, sul piccolo scrigno di legno trovato accanto ai resti della donna, e soprattutto sull’unico capello nero che è stato trovato sopra ai suoi vestiti, l’unico reperto organico dei corpi conservatosi a causa dell’acidità del suolo: sarà sottoposto all’esame del Dna nella speranza che possa aiutare a scoprire qualcosa di più sulla donna sepolta in questa tomba unica e sul suo presunto compagno.
Nell’attesa dei risultati, si può leggere un primo report degli scavi (purtroppo solo in danese) su Academia.edu. I reperti sono invece visibili, insieme alla ricostruzione della tomba, nel Museo di Silkeborg.
autore: ©Elena Percivaldi
Fonti: The History Blog et alii.
© Elena Percivaldi – © Perceval Archeostoria – All rights reserved. Nessuna parte di questo blog può essere copiata, riprodotta o rielaborata senza citare la fonte
Ho come l’impressione che l’individuo con l’ascia fosse povero, vista la mancanza di corredo.. come se fosse la guardia del corpo della donna o , se il marito o amante, un individuo di classe inferiore. Il capello nero e i Dirham mi fanno pensare che la donna non fosse nordica, piuttosto mediorientale.. attendo con ansia i risultati del DNA per sapere se ho ragione o no…
"Mi piace""Mi piace"