SCAVI / Mosaici, vasche e fontane: ad Aquileia riemerge un nuovo settore delle Terme romane

Due nuove “perle” delle Grandi Terme romane di Aquileia, costruite nella prima metà del IV secolo d.C., sono state portate alla luce negli ultimi scavi fatti dalla missione archeologica dell’Università di Udine nell’area. Si tratta di un vasto ambiente che ospitava grandi vasche, mosaici e fontane e di un’ampia area dell’abside (ambiente semicircolare) del calidarium, la zona destinata ai bagni in acqua calda. Le indagini si sono concentrate in due settori del grande edificio termale: quello a sud est, dove lo scavo prosegue da alcuni anni, e quello a ovest, in un settore nuovo, nell’area degli ambienti riscaldati.  Continua a leggere SCAVI / Mosaici, vasche e fontane: ad Aquileia riemerge un nuovo settore delle Terme romane

MOSTRE / Ta-na Rado, storia di un sito fortificato della Val Resia

La mostra archeologica, presso il Museo della gente della Val Resia a Stolvizza di Resia, espone i risultati delle indagini archeologiche effettuate dal 2018 al 2020 nel sito fortificato in altura di Ta-na Rado a Stolvizza (Udine). L’insediamento già dall’epoca tardoromana doveva far parte di un articolato sistema di controllo delle principali vie di comunicazione utilizzate per valicare i passi alpini in direzione del Norico. Gli scavi hanno restituito le tracce dell’ultima frequentazione, che non sembra attestarsi oltre il VI-VII secolo d.C., mostrando un’evoluzione in chiave più residenziale nell’ultima fase di vita. Dopo il VII secolo il luogo venne progressivamente abbandonato. Continua a leggere MOSTRE / Ta-na Rado, storia di un sito fortificato della Val Resia

SCOPERTE / A Cordenons (PN) torna alla luce una necropoli altomedievale

A Cordenons (PN), durante i lavori di sbancamento della cava Ghiaie Santa Fosca in località Manera, gli archeologi hanno riportato alla luce diciotto sepolture “a fila” databili all’epoca altomedievale, in massima parte pertinenti a donne adulte. Tra i pochi elementi di corredo sono stati ritrovati pettini in osso, fusi circolari da telaio, un orecchino in rame, assieme a occasionali frammenti di ceramica a impasto grezzo. La necropoli apparteneva probabilmente a una comunità di autoctoni insediatasi tra le rovine di una vicina villa rustica romana. Continua a leggere SCOPERTE / A Cordenons (PN) torna alla luce una necropoli altomedievale

SCOPERTE / Udine, il colle del Castello? Il più grande tumulo artificiale della protostoria d’Europa

Le indagini archeologiche in corso sul colle del Castello di Udine hanno accertato che si tratta di una collina totalmente artificiale, realizzata in epoca pre-romana, probabilmente tra 3500 e 3000 anni fa, durante l’età del Bronzo. Quanto emerso sembra anche ricollegarsi alla leggenda popolare, secondo cui la collina era stata realizzata dai soldati di Attila nella metà del V secolo affinché egli potesse vedere l’incendio di Aquileia da loro conquistata. Nella tradizione popolare è rimasto quindi il ricordo ancestrale di un’opera artificiale antica, ma il passare dei secoli ne ha alterato la memoria. Continua a leggere SCOPERTE / Udine, il colle del Castello? Il più grande tumulo artificiale della protostoria d’Europa

SCAVI / Cividale del Friuli, novità dal Tempietto Longobardo

L’intervento in corso ha portato alla luce residui di stratigrafia che, grazie alla datazione al C14 e allo studio dei materiali archeologici rinvenuti, potranno chiarire meglio la cronologia del Tempietto longobardo, patrimonio Unesco. In corso anche lo studio sui resti scheletrici conservati sotto l’altare e attribuiti a Piltrude, la fondatrice del monastero che inglobò la cappella palatina longobarda. Continua a leggere SCAVI / Cividale del Friuli, novità dal Tempietto Longobardo

ARCHEOLOGIA / Palù di Livenza (PN), nuove scoperte dal sito palafitticolo UNESCO

L’ultima campagna di scavi il sito neolitico di Palù di Livenza (Caneva-Polcenigo, in provincia di Pordenone) ha restituito i resti di una piccola palafitta, forse un magazzino, con i resti di granaglie, mele selvatiche, blocchi di selce e alcuni oggetti di legno non finiti, oltre al manico di un’ascia in legno perfettamente levigata, forse da parata più che un semplice strumento da lavoro. Sul sito almeno 4 villaggi palafitticoli. Continua a leggere ARCHEOLOGIA / Palù di Livenza (PN), nuove scoperte dal sito palafitticolo UNESCO

ARCHEOLOGIA / Grado, sul lungomare riemerge l’asse di una barca antica

Trovato sul lungomare di Grado (Gorizia) l’elemento di un’antica “imbarcazione con assi cucite”, secondo una tecnica diffusa in area altoadriatica tra età romana e altomedievale. L’asse di legno presenta lungo entrambi i bordi una serie di fori, alcuni dei quali conservavano ancora resti delle corde e dei perni che le fissavano. Continua a leggere ARCHEOLOGIA / Grado, sul lungomare riemerge l’asse di una barca antica

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SCOPERTE / Aquileia, una piazza della città racconta la socialità tardoantica

Terminata la nuova campagna di scavo nell’area del Fondo ex Pasqualis di Aquileia (UD). L’intervento ha riportato alla luce un nuovo (e finora ignoto) edificio nell’area del mercato e una piazza con incassi per giochi con pedine: ritrovamenti che mostrano un interessante spaccato di vita quotidiana di epoca imperiale Continua a leggere SCOPERTE / Aquileia, una piazza della città racconta la socialità tardoantica

SCOPERTE / Fossati, ceramiche, ossa animali: torna alla luce l’abitato protostorico di Udine

Concluso il saggio archeologico di approfondimento in via Mercatovecchio a Udine. Sono state rinvenute le strutture perimetrali interne dell’antichissimo castelliere (II-I millennio a.C.) con frammenti ceramici e ossa di animali. Lo studio dei reperti permetterà di circoscrivere la datazione del contesto e conoscere maggiori dettagli sulla vita degli abitanti dell’epoca. (CLICCA SULLA FOTO PER CONTINUARE A LEGGERE) Continua a leggere SCOPERTE / Fossati, ceramiche, ossa animali: torna alla luce l’abitato protostorico di Udine

Cividale (Ud), lo scavo di San Giovanni Xenodochio restituisce un sepolcreto del VI-VII secolo

Le indagini hanno portato alla luce una porzione di sepolcreto di età longobarda con una ventina di tombe relative a individui non appartenenti alla cultura germanica, come attestato dai corredi funerari costituiti da coltellini in ferro e pettini in osso, tipici delle popolazioni autoctone che risiedevano dentro la città tra VI e VII secolo. Continua a leggere Cividale (Ud), lo scavo di San Giovanni Xenodochio restituisce un sepolcreto del VI-VII secolo