SCOPERTE / Zurigo, la tomba di una donna del III secolo a.C. getta nuova luce sulla civiltà dei Celti [FOTO]

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Testi: ©Elena Percivaldi/BBC History Italia

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Scavo della tomba celtica femminile della Kernschulhaus nel 2017 (Immagine: Hochbaudepartement der Stadt Zürich)

ZURIGO, 29 luglio 2019 –  [di Elena Percivaldi] Nel marzo 2017 a Zurigo, in Svizzera, durante la campagna di scavo condotta per la ristrutturazione del complesso scolastico di Kern (distretto di Aussersihl) gli archeologi hanno riportato alla luce una tomba risalente al III secolo a.C., ovvero alla tarda età del Ferro. La sepoltura, riemersa a un’ottantina di metri da un’altra tomba dello stesso periodo già scavata in passato, conteneva i resti di una donna accompagnati da un corredo apparso subito di grande valore e importanza. Il ritrovamento, abbastanza raro in ambito urbano, è stato sottoposto a un lungo e approfondito studio interdisciplinare e i risultati, ora finalmente resi noti, hanno permesso di gettare nuova luce sulla civiltà celtica, fornendo nel contempo preziose informazioni sulla storia preromana di Zurigo, la più importante città della Svizzera, e in generale sugli insediamenti dell’età del Ferro in area elvetica.

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La tomba in fase di scavo (Immagine: Hochbaudepartement der Stadt Zürich)

La tomba si celava nel terreno posto di fronte alla facciata ovest dell’edificio scolastico, a breve distanza dal muro di fondazione eretto nel 1862. L’area era già stata interessata, in passato, da altri ritrovamenti archeologici: una serie di sepolture altomedievali nel 1898, ma soprattutto la tomba di un guerriero celtico di rango, risalente anch’essa al III secolo a.C., deposto con spada, scudo e lancia, scoperta nel 1903 durante la costruzione della palestra.

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Il pettorale in fase di scavo (Immagine: Martin Bachmann, Kantonsarchäologie Zürich)

TRONCO DI LEGNO – La datazione della tomba femminile risale al 250-200 a.C. La donna era stata sepolta all’interno di un tronco, ancora riconoscibile dai residui di legno. Poche le ossa ancora presenti, ma sufficienti per restituire un’immagine abbastanza precisa circa le condizioni di vita del tempo. L’esame dello scheletro, e in particolare dei denti, mostra ad esempio che la defunta morì all’età di circa 40 anni e che in vita svolse lavori manuali, le cui tracce sono rimaste impresse sulle ossa. L’analisi isotopica ha confermato che visse nell’attuale cantone di Zurigo, probabilmente nella valle del fiume Limmat, quindi  fu sepolta nella stessa regione d’origine.

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ABITI E ORNAMENTI – Interessanti sono anche i dati emersi dallo studio dei resti di tessuto: al momento della deposizione, la donna indossava un vestito di lana pregiata di pecora e una tunica di lana stretti in vita da una elaborata cintura metallica. Sopra, portava un cappotto di pelle di montone, fermato sul davanti da una originalissima catenella di perle di vetro blu e giallo con inserti in ambra, alle cui estremità erano agganciate due fibule di ferro di tipo lateniano che consentivano il fissaggio alla veste. Indossava inoltre un’armilla (bracciale) di bronzo.

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Ricostruzione della catenella pettorale con perle di vetro e spille (Immagine: Hochbaudepartement der Stadt Zürich)

Data la relativa vicinanza della tomba con la contemporanea sepoltura privilegiata maschile, che si trovava a un’ottantina di metri di distanza, è assai probabile che i due individui si conoscessero, anche se è impossibile stabilire che tipo di relazione avessero.

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Ricostruzione dei due defunti (Foto: Hochbaudepartement der Stadt Zürich)

I CELTI A ZURIGO – La scoperta fornisce importanti dettagli anche sulla storia dell’insediamento celtico nell’area zurighese. Per molto tempo si è ritenuto che Turicum – questo il nome latino della città – fosse stata fondata dai Romani in seguito alla conquista della Rezia, avvenuta nel 15 a.C. I ritrovamenti degli ultimi anni hanno invece dimostrato l’esistenza di un insediamento preesistente, databile ad almeno mezzo secolo prima dell’arrivo delle legioni, sulla collina di Lindenhof, dove i Romani eressero una costruzione fortificata (castellum) e una stazione doganale (Statio Turicensis quadragesima Galliarum) in cui si riscuoteva l’imposta sul valore dei beni in transito fra le Gallie e la Rezia. Nel IV secolo il castellum sul Lindenhof, oggi nel pieno centro cittadino, fu trasformato dall’imperatore Valentiniano I in una imponente fortificazione che difendesse la stazione doganale dalle incursioni degli Alemanni, stanziati oltre il limes renano. Le due tombe ritrovate, più antiche di oltre un secolo e mezzo rispetto alla prima presenza romana documentata sul territorio, confermano quindi le precedenti origini della città.

Elena Percivaldi (BBC History Italia)

Fonte:  Hochbaudepartement der Stadt Zürich
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