NAPOLI, 5 giugno 2020 – Seicento reperti, di cui almeno duecento visibili per la prima volta dopo un’attenta campagna di studio, documentazione e restauro. E poi l’intero corredo della celebre Tomba Bernardini da Palestrina (675-650 a.C.), sepoltura tra le più ricche e famose del mondo antico, tanto da divenire un vero e proprio “manifesto” dell’età orientalizzante, epoca delle grandi rotte commerciali e degli scambi di beni di lusso su scala mediterranea. Sono questi i “gioielli” proposti dalla mostra “Gli Etruschi e il MANN”, che apre al Museo Archeologico Nazionale di Napoli il 12 giugno per restare aperta quasi un anno, fino al 31 maggio 2021.
La grande esposizione, che abbraccia un arco temporale di circa sei secoli
(X- IV sec. a. C.), è a cura di Paolo Giulierini e Valentino Nizzo e definisce un percorso di indagine che, sulle orme degli Etruschi, cerca di ricostruire le fondamenta storiche di questa popolazione, la cui grandezza derivava anche dal controllo delle risorse di due fertilissime pianure, quella padana nel Nord e quella campana nel Sud.

La storia della scoperta della Campania etrusca si configura infatti come uno dei capitoli più avvincenti, ma forse meno noti, della ricerca archeologica in Italia e nel Mediterraneo: in tal senso, il ricchissimo patrimonio, custodito nei depositi del MANN e studiato in occasione dell’evento, fornisce uno spaccato inedito nel panorama espositivo internazionale.

Due le sezioni dell’itinerario di visita. La prima, “Gli Etruschi in Campania”, ha un carattere prettamente archeologico e approfondisce la documentazione relativa alla presenza degli Etruschi nella regione, dagli albori del I millennio a.C. alla fase della progressiva sanitizzazione. Il momento di declino sarà sancito dalle sconfitte subite dalle flotte etrusche nelle acque di Cuma tra VI e V secolo a.C.: a questo punto si incrinerà l’egemonia stabilita dagli Etruschi nel cuore del Mediterraneo.

Bronzo laminato, pendenti in bronzo fuso
VIII sec. a.C.
Da Suessula, necropoli (Collezione Spinelli)
Napoli, Museo Archeologico Nazionale
© Ministero per i Beni e le attività Culturali
e per il Turismo
Museo Archeologico Nazionale, Napoli
La seconda, “Gli Etruschi al MANN”, valorizza i materiali etrusco-italici, generalmente provenienti da aree esterne alla Campania, acquisiti sul mercato collezionistico dal Museo di Napoli in varie fasi della sua storia; tali reperti erano di provenienza generalmente esterna alla Campania.

Accanto ai capolavori in mostra, volumi e documenti d’epoca illustreranno al visitatore l’evoluzione del pensiero scientifico in campo archeologico dal Settecento sino alla fine del Novecento, focalizzando l’attenzione sui protagonisti dell’archeologia campana ed, in particolare, su quelli che maggiormente hanno contribuito alla riscoperta del suo passato etrusco.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Electa, a cura di Valentino Nizzo. Per l’occasione è stato inoltre edito nelle pubblicazioni scientifiche “Quaderni del MANN” il volume, a cura di Valentino Nizzo, Gli Etruschi in Campania. Storia di una (ri)scoperta dal XVI al XIX secolo, strettamente correlato alle tematiche della seconda sezione del percorso espositivo.
INFORMAZIONI
Gli Etruschi e il MANN
MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dal 12 giugno 2020 al 31 maggio 2021
Visita con prenotazione obbligatoria sui seguenti siti web:
www.museoarcheologiconapoli.it
www.coopculture.it