MOSTRE / “Spoleto sacra 1200”, al via le celebrazioni per gli 825 anni della Cattedrale

Una grande mostra segna l’avvio delle celebrazioni dell’825° anniversario della dedicazione del Duomo di Spoleto. Il tema portante è il grandioso rinnovamento della Cattedrale altomedievale compiuto fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, impresa che riflette un’importante fase della storia religiosa e culturale della città umbra e della sua vasta diocesi. Il…


Nell’ambito delle celebrazioni per l’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia Mons. Renato Boccardo con il Comitato Scientifico composto dai professori Massimiliano Bassetti, Maria Teresa Gigliozzi, Enrico Menestò, Emore Paoli, Serena Romano, Giovanna Sapori, Bruno Toscano, ha ideato e promosso la mostra Spoleto sacra 1200. Nell’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale, realizzata da Opera Laboratori con il catalogo di Sillabe.

Il tema portante della mostra, in programma dal 2 aprile al 16 luglio 2023, è il grandioso rinnovamento della Cattedrale altomedievale compiuto fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, impresa che riflette un’importante fase della storia religiosa e culturale della città di Spoleto e della sua vasta diocesi. I lavori erano in parte compiuti quando la chiesa fu dedicata da Innocenzo III (1198) ed erano conclusi quando fu nuovamente dedicata da Onorio III (1216-1227).

«Il presente nel quale viviamo non si esaurisce e non si identifica con la storia che ci ha preceduto, ma non può nemmeno esprimere la propria identità separandosi da essa e ignorando i suoi insegnamenti – commenta Mons. Renato Boccardo – Occorre dunque percorrere con umiltà e intelligenza un cammino di conoscenza e di dialogo, permettendo alla storia di raccontarsi attraverso documenti dalle tipologie più diverse. È quanto si propone la Mostra “Spoleto Sacra 1200”, voluta per celebrare gli 825 anni della dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria di Spoleto. Ritrovare nelle sale del Museo Diocesano diversi “pezzi” della sua storia, alcuni tornati dopo secoli nella nostra città, e poterli ammirare da vicino, permette di attraversare il tempo e sentirsi in qualche modo contemporanei dei padri che, con intuizione spirituale che richiama l’uomo al suo destino ultimo, hanno edificato questo monumento di arte e di fede».

Le opere esposte nella mostra sono articolate in tre sezioni. Si tratta di documenti, disegni, sculture, dipinti, libri miniati collegati o collegabili al rinnovamento della Cattedrale e al suo ambiente storico, religioso e artistico fra il XII e il XIII secolo. L’edificio fu infatti radicalmente trasformato con il rifacimento dell’architettura interna (1644 circa), promosso dal cardinale protettore della città, Francesco Barberini. Questo provocò la perdita o la dispersione della quasi totalità delle opere che vi erano allora contenute. In quest’ottica alle opere in mostra si aggiungono, in un percorso guidato, dipinti e sculture conservati nel Museo diocesano.

«Quanto si ammira nella Mostra – prosegue l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia – è parte di un patrimonio di fede: l’arte e la fede in simbiosi. La fede suggerisce i contenuti, l’arte li propone, li trasforma e li presenta. L’artista, a pieno titolo, è un sapiente che narra la fede e la modula nei segni, nelle forme più impensate, nei colori più avvincenti. Un luogo di culto non è mai un museo; non lo è per l’intenzione di chi l’ha voluto e non lo è per le finalità alle quali è destinato. “Spoleto sacra 1200” vorrebbe pertanto suscitare un rinnovato interesse per una ricchezza che ci appartiene, presentandosi come un forte richiamo al sacro di cui è emanazione, ed offrendo uno spazio museale quale luogo di dialogo fra culture diverse e come spunto di lavoro comune fra soggetti distinti. In questo senso l’esposizione può diventare anche una provocazione. Non si limita a prendere in considerazione un passato di memorie, ma aiuta l’uomo e la donna contemporanei a scavare, a recuperare le proprie radici; vorrebbe renderli più informati, più consapevoli, capaci di apprezzare il loro presente e di proiettarli nel futuro con sguardo più penetrante e meno distratto».

Tre sezioni per raccontare la storia del Duomo di Spoleto

La mostra è suddivisa in tre sezioni, la prima delle quali intitolata “La storia e i documenti”. I documenti selezionati per la mostra, in un arco cronologico compreso fra il 1067 e il 1260, sono relativi a protagonisti ed episodi della storia della Cattedrale, della sede vescovile spoletina e della vita religiosa. Si tratta di nove documenti pergamenacei (Spoleto, Archivio Storico Diocesano) e del prezioso autografo della lettera di S. Francesco a Frate Leone (Spoleto, Cattedrale), già nel convento spoletino di San Simone, testimonianza della figura del Santo e dell’importante presenza dei Francescani nella città.

Nella seconda sezione, dedicata all’edificio della cattedrale, pannelli con testo e immagini illustrano la parte romanica della facciata, ornata del grande mosaico raffigurante il Redentore benedicente in trono fra la Madonna e S. Giovanni Evangelista, opera di Solsternus del 1207, l’abside e altri elementi dell’edificio romanico. La planimetria dell’interno prima dei lavori di radicale trasformazione seicentesca è rappresentata da un disegno (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana), eseguito dallo spoletino Gellio Parenzi nel 1614 per Maffeo Barberini, allora vescovo della città. Altari, cappelle e altri siti dell’interno sono rievocati dall’esposizione del manoscritto della Visita Barberini del 1610 (Spoleto, Archivio Storico Diocesano) che ne descrive accuratamente lo stato prima dell’inizio dei lavori barberiniani.

La terza e più estesa sezione, infine, è dedicata a Dipinti, miniature, sculture. Le opere d’arte mirano a presentare aspetti della devozione e del patrimonio artistico allora presenti all’interno della Cattedrale che, come accennato, venne profondamente trasformato nel corso dei secoli, ma soprattutto con l’intervento barberiniano. Nello stesso tempo le opere selezionate intendono dare almeno un’idea della complessità dell’ambiente artistico a Spoleto e nella diocesi fra XII e XIII secolo in cui modelli bizantini, nell’ambito di un vasto fenomeno di circolazione, influenzarono gli artisti attivi nella città in misura e con esiti differenti fino all’emergere di un linguaggio rinnovato anche dagli affreschi pregiotteschi di Assisi. Per la pittura fiorita a Spoleto fra i due secoli, a documentare la notevole produzione a fresco, si espone la lunetta delle Storie dei SS. Giovanni e Paolo (Spoleto, Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto), affresco staccato proveniente dalla chiesa dei Santi Giovanni e Paolo, opera di Alberto Sotio, certamente il protagonista alla fine del XII secolo.

Per quanto riguarda la pittura su tavola, si propone un percorso guidato che congiunge la sua grandiosa Croce dipinta del 1187 in Cattedrale (già Spoleto, chiesa dei Santi Giovanni e Paolo) con un gruppo di opere del Museo Diocesano di Spoleto che illustrano la qualità e la diffusione delle croci dipinte spoletine nel territorio. In particolare la Croce sagomata di Vallo di Nera degli inizi del XIII, quella di Santa Maria di Roccatamburo, dello stesso periodo, e quella di Petrus pictor da San Biagio di Campi, datata 1241. La complessa questione delle influenze di cultura bizantina e della presenza di opere “bizantine” viene rappresentata in mostra dalla SS. Icona della Haghiosoritissa (Spoleto, Cattedrale), opera di un pittore costantinopolitano del XII secolo, il dipinto più importante sopravvissuto alle profonde trasformazioni dell’interno della Cattedrale. Ad essa si affianca la tavoletta del Redentore benedicente di un pittore bizantino degli inizi del XIII secolo (Spoleto, Rocca Albornoz – Museo Nazionale del Ducato di Spoleto). Proveniente dal monastero di San Paolo inter vineas, è anch’essa testimonianza della raffinata pittura e, con il suo rivestimento in argento minuziosamente lavorato, della preziosità delle immagini sacre conservate nelle chiese, nei monasteri e nei conventi. Per esemplificare in mostra la presenza di testi liturgici “monumentali” nelle chiese di Spoleto e del suo vasto bacino, attestanti la grande vitalità e qualità della produzione miniatoria fra XI e XIII secolo, interrelata alla pittura su tavola e ad affresco, vengono esposte in mostra la Bibbia Atlantica del monastero di San Ponziano di Spoleto, datata al 1080 circa (S. Daniele del Friuli, Civica Biblioteca Guarneriana), il Leggendario di San Felice di Narco, 1194 circa (Spoleto, Archivio Storico Diocesano), il Leggendario di San Brizio del XIII secolo (Spoleto, Archivio Storico Diocesano) e il Graduale proveniente dall’abbazia di Sant’Eutizio (Spoleto, Biblioteca Comunale “G. Carducci”). Il rinnovamento della Cattedrale, la diffusione del culto di alcuni santi, le pratiche religiose legate alla Settimana Santa, la storia della città fra XII e XIII secolo vengono riflesse dalla produzione scultorea di alcune opere superstiti. Un importante bassorilievo raffigurante le Storie di S. Emiliano di un notevole artista del XII secolo (Spoleto, Rocca Albornoz – Museo del Ducato di Spoleto), probabilmente proveniente dalla cappella intitolata al santo nella Cattedrale, è rappresentato in mostra da una copia disegnata in epoca barberiniana (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana).

Del perduto assetto dell’edificio, in cui si erano stratificate espressioni religiose e artistiche, viene a messa in risalto inoltre la presenza, in una cappella, di un gruppo di opera molto diffuso fra XII e XIII secolo e legato soprattutto alle celebrazioni della Settimana Santa. Quest’opera perduta è rievocata in mostra dalla Madonna dolente, parte del gruppo della Deposizione della seconda metà del XIII secolo proveniente dalla chiesa di San Giuseppe di Arimatea Roccatamburo (Spoleto, Museo Diocesano).

Infine vengono esposte due sculture di epoca federiciana , una testa maschile e una di testa femminile conservate presso il deposito comunale di Santo Chiodo , intese a illustrare la scultura di destinazione civile, ispirata all’antico come richiedeva la cultura imperiale, e i rapporti tra Federico II di Svevia, la città di Spoleto e l’Umbria all’interno del grande scenario europeo di rapporti fra papato e impero.


Scheda informativa

Titolo
Spoleto sacra 1200.
Nell’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale

Sede
Spoleto, Museo Diocesano

Periodo
2 aprile – 16 luglio 2023

Orari
Tutti i giorni 10.00-13.30, 14.30-18.00

Catalogo
edito da Sillabe, Livorno

Informazioni
Tel. 0577 286300
Mail: duomospoleto@operalaboratori.com
Sito web

©STORIE & ARCHEOSTORIE. RIPRODUZIONE RISERVATA.

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