A Spoleto in mostra il Trittico del Maestro della Madonna Straus, attivo a Firenze tra il 1385 e il 1415, capolavoro ricomposto dopo un lungo studio che ha permesso di individuarne quasi tutte le parti disperse. Torna così in piena luce un pittore di qualità straordinaria, ma ancora poco conosciuto.
di Elena Percivaldi
È davvero un “incanto neogotico” quello che si prova entrando nel Museo Diocesano di Spoleto, dove fino al 7 novembre 2021 domina la scena un’opera straordinaria di un pittore poco noto, il Maestro della Madonna Straus, attivo a Firenze tra il 1385 e il 1415. Si tratta del Trittico composto dalla Madonna in trono con il Bambino e gli angeli, attualmente custodito nel Museo Diocesano di Spoleto, e dagli scomparti laterali con le raffigurazioni di Santa Paola Romana e Santa Eustochio che, scampati alla furia del terremoto del 1703, entrarono nel mercato dei collezionisti e sono documentati in Vaticano a partire dal 1867. Il Trittico è stato finalmente riunito dopo un lungo studio e ora è visibile per la prima volta in tutta la sua commovente e raffinata bellezza nella mostra, dal titolo “Incanto tardogotico. Il trittico ricomposto del Maestro della Madonna Straus”, realizzata grazie alla preziosa collaborazione dei Musei Vaticani.
Un’esposizione curata nei minimi dettagli da Adele Breda, curatore del Reparto per l’Arte Bizantino-medievale dei Musei Vaticani, da Stefania Nardicchi, conservatore del Museo Diocesano spoletino, e da Anna Pizzamano, dottoranda in Storia e Beni Culturali della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana (il catalogo è edito da Quattroemme, Perugia).

Il Trittico del Maestro della Madonna Straus è stato approfonditamente studiato in occasione del recente restauro dei due scomparti laterali, conservati all’interno della Collezione Vaticana, che riportano l’iconografia di due sante poco note, Paola Romana ed Eustochio, madre e figlia che vissero all’epoca di San Girolamo (fine IV secolo). La speranza degli esperti era quella di ritrovare anche lo scomparto centrale dell’opera, creduto perduto. Le loro ricerche si sono orientate verso il Museo Diocesano di Spoleto, dove è stata individuata una tavola frammentata che rappresenta una Madonna in trono col Bambino tra due angeli reggicortina e che in origine ornava l’altare della chiesa di Santa Maria presso il castello di Abeto di Preci, da cui l’appellativo di “Maria Santissima di Piè di Castello”. Seppur mutilo della parte inferiore, il dipinto è risultato stilisticamente affine e poteva in effetti costituire la parte centrale mancante del Trittico.

A dimostrare che l’intuizione era giusta sono state le lunghe e accurate indagini scientifiche, realizzate sulla Madonna di Spoleto nel Gabinetto di Ricerche Scientifiche applicate ai Beni Culturali dei Musei Vaticani: l’essenza lignea, i pigmenti, le incisioni e i punzoni hanno confermato la piena compatibilità con gli altri elementi del Trittico. A quel punto non restava che ricomporre l’opera, impresa realizzata dal Reparto per l’Arte Bizantino-medievale dopo ulteriori ricerche storico-artistiche.
La mostra allestita al Museo Diocesano pone a confronto con il Trittico un’altra opera più tarda attribuita al medesimo Maestro, la Madonna in trono col Bambino tra due angeli, oggi custodita presso il Museo di Arte Sacra e Religiosità Popolare “Beato Angelico” di Vicchio del Mugello. Diversi i motivi che hanno condotto a questa scelta. Si tratta, infatti, di polittici realizzati da una delle botteghe fiorentine più raffinate e ricercate del tempo, destinati all’arredo liturgico di cappelle e pievi delle zone rurali di Umbria e Toscana (successivamente smembrati, riconfigurati in parte come opere autonome e in parte dispersi). La sopravvivenza della sola tavola con la Madonna, sia nel caso di Abeto di Preci che in quello di Vicchio, attesta, altresì, una devozione mai interrotta e un legame affettivo e plurisecolare con il territorio, che ha resistito anche alla dispersione degli scomparti laterali. Grazie a questo accostamento è anche possibile intuire le dimensioni originarie della Madonna di Spoleto, gravemente danneggiata nel terremoto del 1703.

Il confronto tra le due opere ha inoltre permesso di approfondire lo studio di un pittore, il Maestro della Madonna Straus, di elevatissima qualità ma non abbastanza noto, evidenziando come, da un iniziale neogiottismo, lentamente si aprì al nuovo stile internazionale, accogliendo in parte i modi di Lorenzo Monaco e di Gherardo Starnina, ma mantenendo sempre una sua originale arcaicità.
Informazioni
Incanto Tardogotico. Il trittico ricomposto del Maestro della Madonna Straus
Spoleto, Museo Diocesano
Dal 15 giugno -7 novembre 2021
Catalogo edito da Quattroemme, Perugia
Orari: Tutti giorni dalle 11 alle 18. Giorno di chiusura lunedi
Biglietti: Euro 5; Gratuito fino a 6 anni e disabili con accompagnatore
Info: Tel. 0577286300, duomospoleto@operalaboratori.com, www.duomospoleto.it
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