di Massimiliano Visalberghi Wieselberger (*)
TOLENTINO (MC), 9 gennaio 2020 – Un nuovo importante ritrovamento emerge dalla zona di Tolentino (Macerata). Tracce di un accampamento preistorico nella regione marchigiana sono venute alla luce durante gli scavi per la costruzione del polo scolastico dell’Istituto Filelfo , in contrada Pace. L’accampamento risale alla fase più antica del Mesolitico (circa 9-8000 a.C.,) quindi a circa 11 mila anni fa.

Si tratta di un periodo preistorico successivo al Paleolitico, segnato dal cambiamento climatico e dell’ambiente come conseguenza del disgelo dopo il termine della glaciazione. L’economia di sussistenza cambiò radicalmente, favorendo la crescita di foreste e una fauna silvestre, oltre che le prime forme di sedentarizzazione e microagricoltura. Il sito mesolitico risulta perfettamente conservato dai fanghi alluvionali deposti dal fiume Chienti.

La Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio delle Marche ne ha dato notizia qualche giorno fa sul proprio sito web. Le ricerche sono state condotte sotto la direzione di Stefano Finocchi e Paola Mazzieri della Soprintendenza delle Marche, mentre le operazioni di scavo sono state effettuate da Alessandra d’Ulizia della Cooperativa ArcheoLab, in collaborazione con personale esperto delle Università di Ferrara, Roma e Firenze.
Grazie ad una dettagliata indagine in sito, i ricercatori hanno identificato la zona di stanziamento degli antichi uomini mesolitici, rilevando tracce di focolari dell’accampamento; delle zone produttive di industria litica per la preparazione di strumenti funzionali alla caccia mediante scheggiatura della selce; di lavorazione di materiali organici quali l’osso ed il legno. Gli scavi hanno permesso addirittura di rilevare tracce del passaggio umano sul suolo.
La Soprintendenza ha concluso che si tratti di uno dei siti più importanti d’Italia e di notevole rilievo nello studio della Preistoria anche perché si è mantenuto in uno stato conservativo eccezionale: diverse migliaia di manufatti e scarti litici e materiali organici evidenziano in modo stupefacente gli aspetti della vita e dell’economia dell’uomo durante il Mesolitico, e contribuiranno sicuramente alla loro maggiore comprensione e ricostruzione.

Il sito dell’accampamento da Tolentino risulta il primo nella regione Marche ad essere indagato e scavato in modo così estensivo.

Altre tracce del periodo mesolitico sono state ritrovate in passato in zona, a cominciare dal ciottolo fluviale inciso con la raffigurazione della cosiddetta “Venere del Tolentino”: una figura antropomorfa plausibilmente legata a credenze e culti di tipo religioso di una comunità preistorica della zona.

Presto, si auspica, la Soprintendenza delle Marche fornirà ulteriori aggiornamenti.
Fonti:
Ansa
Corriere Adriatico
Cronache Maceratesi
(*) Massimiliano Visalberghi Wieselberger è un archeologo e disegnatore archeologico che ha collaborato in scavi con varie Soprintendenze e Università. Svolge per conto della UISP il ruolo di tecnico educatore culturale ed archeologico tenendo laboratori, lezioni didattiche e conferenze sulle tipologie di archi tra Oriente e d Occidente, dalla Preistoria al Medioevo. E’ consulente archeologico per alcune Associazioni di rievocazione e/o archeologia sperimentale. per cui prepara e sostiene didattiche collaborative, in nome della cooperazione culturale.
Pubblica su Academia.edu e per la rivista online Antrocom: Journal of Anthropology. Da quasi 10 anni è attivo nella divulgazione culturale su Facebook con lo pseudonimo “Max Berger” attraverso la diffusione di articoli, album fotografici con materiali archeologici e link di libri a tema storico-archeologico e antropologico. Il suo motto è “Mai abbastanza”.