Scoperta in una nota a margine di un manoscritto duecentesco la più antica (e completa) versione dell’Esortazione alla lode di Dio, opera di San Francesco d’Assisi che anticipa il celeberrimo Cantico di frate Sole. Autrice del ritrovamento Roberta Iannetti, dottoranda in Paleografia all’Università di Ferrara, con il suo supervisore, prof. Sandro Bertelli del Dipartimento di…

Quella che sembrava una nota a margine, un comune appunto scritto in latino tra le pagine di un manoscritto del XIII secolo, si è rivelata essere la più antica e completa versione mai ritrovata dell’Esortazione alla lode di Dio, opera di San Francesco d’Assisi che anticipa il celeberrimo Cantico di frate Sole. La sorprendente e inaspettata scoperta è stata effettuata da Roberta Iannetti, dottoranda in Paleografia all’Università di Ferrara, insieme al suo supervisore, il prof. Sandro Bertelli del Dipartimento di Studi Umanistici. La nuova trascrizione è stata rinvenuta nella prima carta del codice Pluteo 22 dex. 3, oggi conservato nella Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze, proveniente dall’antica biblioteca del convento francescano di Santa Croce a Firenze.
L’attività di ricerca – si legge nella nota pubblicata dall’Università di Ferrara – si inquadra nel progetto di ricerca PRIN 2017 «Libri e lettori a Firenze dal XIII al XV secolo: la Biblioteca di Santa Croce» che coinvolge oltre all’Università di Ferrara, anche gli Atenei di Roma Tre e l’Alma Mater Studiorum di Bologna.
Ma come sia stato possibile identificare la trascrizione a margine del manoscritto? A spiegarlo è la stessa Iannetti, che racconta: “La glossa non riportava segni di rimando al testo come di solito accade. Non si presentava, dunque, come un commento ad un determinato passo del testo e nemmeno come un’integrazione ad esso. A livello paleografico, inoltre, il testo non aveva le caratteristiche delle annotazioni marginali. Dopo queste considerazioni iniziali l’identificazione della preghiera è stata piuttosto agevole visto che il testo non è sconosciuto agli studiosi. Tuttavia in una primissima fase è stato necessario svolgere precisi controlli, perché i versi non sono nello stesso ordine delle versioni tarde a noi note e, inoltre, ve ne sono di inediti”.

Roberta Iannetti, dottoranda in Paleografia all’Università di Ferrara, autrice della scoperta (da UniFe notizie)
Il “nuovo” Cantico di San Francesco D’Assisi
La versione “laurenziana” identificata da Unife, così definita in riferimento alla sede in cui si trova il manoscritto, si compone di diciassette versetti, per la maggior parte citazioni dalla Bibbia. L’Exhortatio – finora conosciuta soltanto grazie a due fonti tarde – sarebbe stato composto per accompagnare una rappresentazione pittorica delle creature, e vergato personalmente dal Santo sulla tavola. “Il testo – spiegano Iannetti e Bertelli – facente parte del corpus degli scritti di Francesco si compone di diciassette versetti, per la maggior parte consistenti in citazioni dalla Bibbia. I versetti in più della versione laurenziana sono ben cinque: due, in chiusura, sono benedizioni; un altro – Qui fecit nos laudate Dominum – si inserisce nel lungo elenco di esortazioni alla lode modellate su passi biblici.
Il primo e il terzo sembrano invece riferirsi direttamente alle circostanze di composizione del testo e al gruppo dei frati intorno a Francesco. Uno si rivolge a «tutti i frati con cappucci», offrendoci una testimonianza precoce dell’abito voluto dal Santo di Assisi per sé e per i suoi compagni (si pensi che nella Regola non bollata, ultimata entro il 1221, Francesco escludeva dall’uso del cappuccio quanti erano nell’anno di prova).
L’altro, infine, esorta alla lode di Dio tutti coloro che «guardano questa tavola». Il riferimento è del tutto peculiare e sembra confermare quanto già raccontavano le due testimonianze più tarde: l’Exhortatio fu scritta da Francesco su una tavola dipinta (un ‘antependio’) posta sulla fronte di un altare di una cappella dedicata alla Vergine, da identificarsi con l’eremo di Cesi in provincia di Terni.
Il testo, insomma, sarebbe stato composto dal Santo per accompagnare una rappresentazione pittorica delle creature, e da lui vergato personalmente sulla tavola. Non a caso, Attilio Bartoli Langeli – il maggiore studioso degli autografi francescani – lo considera uno degli “autografi perduti”.
La trascrizione dell’Exhortatio ad laudem Dei
Di seguito, la trascrizione dell’Exhortatio ad laudem Dei come riportata nel manoscritto Laurenziano Pluteo 22 dex. 3, senza nessuna correzione, dal momento che gli errori potrebbero appartenere al latino di Francesco; l’ordine e la numerazione dei versetti rispecchiano anch’essi la scansione del manoscritto. In grassetto i versetti finora sconosciuti presenti nella nuova versione della preghiera.
- Timete Dominum et date illi honorem
- Dignus est Dominus accipere laudem et honorem
- Omnes qui timete [sic] Dominum laudate eum
- Omnes qui inspicitis in hanc tabulam laudate Dominum
- Ave sancta Maria gratia plena Dominus tecum
- Dignus agnus qui occisus
- Accipere laudem gloriam et honorem
- Qui fecit nos laudate Dominum
- Laudent eum celi et terra
- Benedicite maria et flumina Dominum
- Benedicite fontes Dominum
- Hec dies quam fecit Deus exultemus et letemur in ea
- Alleluia Alleluia Alleluia rex Israel
- Sancte Michael arcangele defende nos in prelio
- Benedicta sit sancta Trinitas atque indivisa unitas
- Omnes fratres cum capuciis laudate Dominum
- Omnis spiritus laudet Dominum
- Laudate Dominum quoniam bonus est
- Omnes qui legitis hec littere [sic] laudate Dominum
- Omnes creature laudent Dominum
- Omnes volucres celi laudent Dominum
- Omnes pueri laudate Dominum
- Iuvenes et virgines laudate Dominum
- Benedicamus Patrem et Filium cum Sancto Spiritum [sic]
- Benedictus es qui celum et stellas fecisti
Ed ecco la traduzione italiana:
- Temete il Signore e dategli onore
- Degno è il Signore di ricevere lode e onore
- Voi tutti che temete il Signore lodatelo
- Tutti voi che guardate questa tavola lodate il Signore
- Ave santa Maria piena di grazia il Signore è con te
- Degno è l’agnello che è stato ucciso
- di ricevere lode, gloria e onore.
- Lodate Dio che ci ha fatti
- Lo lodino i cieli e la terra
- Benedite, mari e fiumi, il Signore
- Benedite, fonti, il Signore
- Questo è il giorno che fece il Signore esultiamo e rallegriamoci in esso
- Alleluia, Alleluia, Alleluia Re d’Israele
- San Michele arcangelo difendici in battaglia
- Sia benedetta la santa Trinità e indivisa unità
- Voi tutti, frati coi cappucci, lodate il Signore
- Ogni spirito lodi il Signore
- Lodate il Signore poiché è buono
- Voi tutti che leggete queste lettere lodate il Signore
- Tutte le creature lodino il Signore
- Tutti gli uccelli del cielo lodino il Signore
- Voi tutti, bambini, lodate il Signore
- Giovani e fanciulle lodate il Signore
- Benediciamo il Padre e il Figlio con lo Spirito Santo
- Benedetto sei tu che hai fatto il cielo e le stelle.
Fonte: Comunicato ripreso dal sito dell’Università di Ferrara
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