Sull’Ammertenhorn, a quota 2600 m sul livello del mare in Svizzera, nell’estate 2020 sono state recuperate diverse monete romane e 27 cristalli di rocca afferenti a un santuario alpino ad oggi sconosciuto. I preziosi reperti sono ora esposti dal 23 febbraio nella nuova edizione di “Archäologie aktuell”, iniziativa a cura del Servizio archeologico del Cantone…

Sull’Ammertenhorn, a quota 2600 m sul livello del mare in Svizzera, nell’estate 2020 sono state recuperate diverse monete romane e cristalli di rocca afferenti a un santuario alpino ad oggi sconosciuto. I preziosi reperti sono ora esposti dal 23 febbraio nella nuova edizione di “Archäologie aktuell”, iniziativa a cura del Servizio archeologico del Cantone e del Bernisches Historisches Museum, il Museo storico di Berna. Il sito, emerso nel comune di Lenk nell’Oberland bernese, è stato scoperto da un escursionista nell’estate del 2020. Da allora la locale Soprintendenza archeologica ha provveduto all’indagine e alla messa in sicurezza degli numerosi reperti recuperati: si tratta, finora, di un centinaio di monete romane, un frammento di lamina in bronzo a forma di foglia, 27 cristalli di rocca e diversi altri oggetti. Secondo gli archeologi, si tratterebbe di offerte votive, qui deposte perché “l’altopiano, situato tra l’Ammertenhorn e il massiccio del Wildstrubel e visibile da lontano, poteva essere considerato un luogo sacro”,


Già nel 1926 diversi ritrovamenti avevano evidenziato l’importanza di questo settore dell’arco alpino. Particolarmente significativo, a tal proposito, si è dimostrato il basamento di un altare o di una statua, riemerso nel santuario celto-romano (I-IV secolo d.C.) di Allmendingen, scoperto nel 1824 a est dell’odierna Thun: un sito di circa 6000 mq con diversi edifici tra i quali due templi maggiori e cinque minori, protetto da un muro di cinta. L’iscrizione latina rinvenuta sull’altare recita così:
ALPIBVS EX.STIPE REG.LIND
Alpibus / ex stipe / reg(ionis) Lind(ensis)
Si trattava quindi di un dono conferito dalla popolazione locale alle divinità alpine, un’offerta votiva per placarle, ringraziarle oppure richiedere il loro intervento.

I ritrovamenti dell’Ammertenhorn sono di grande interesse in quanto evidenziano la presenza di luoghi sacri anche in alta montagna, che venivano visitati più volte all’anno.

I reperti saranno esposti al pubblico a partire dal 23 febbraio nella seconda edizione di “Archäologie aktuell. Berner Funde frisch aus dem Boden“, iniziativa nata dalla collaborazione tra il servizio archeologico del Canton Berna e il Museo storico di Berna. «L’attuale ricerca archeologica è di grande interesse per i bernesi. Grazie a questo formato espositivo dinamico gli ultimi oggetti scoperti, come quelli appunto dell’Ammertenhorn, saranno esposti come se fossero appena usciti dagli scavi”, afferma Thomas Pauli-Gabi, direttore del Museo storico di Berna. La formula, inclusiva, permette ai visitatori di “toccare con mano” le ricerche in corso e scoprire le caratteristiche degli oggetti, che rivivono grazie alle interviste agli archeologi e a stazioni multimediali interattive. Per informazioni: www.bhm.ch

Fonte: Kanton Bern / Bernisches Historisches Museum
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