Gli scavi in corso sul sito ad opera della Soprintendenza di Chieti stanno riportando alla luce una grande villa produttiva attiva dal I secolo a.C. alla media età imperiale ma frequentata anche tra Tarda antichità e Medioevo. Presenti molti resti ceramici e cospicue tracce di attività agricole

Continuano i lavori della Soprintendenza ABAP per le province di Chieti e Pescara presso l’antica villa rustica di Tollo (Chieti), una residenza agricola di epoca romano-imperiale i cui resti sono stati rinvenuti all’interno della struttura vitivinicola Feudo Antico, incassati sul pendio di una collina nel cuore dell’Abruzzo, nel mezzo dei vigneti alla periferia del territorio comunale. La prima grande fase di vita della villa produttiva, spiega la Soprintendenza, risale all’epoca alto-imperiale, probabilmente tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C., e con ogni probabilità è continuata con una certa floridità almeno fino alla media età imperiale. La presenza di materiale ceramico di epoca tarda suggerisce una fase di vita probabilmente databile tra V e VII secolo d.C. Chiaramente medievali sono invece le fosse circolari che sono state identificate all’estremità settentrionale dell’area dei dolia, grandi contenitori per lo stoccaggio delle derrate liquide. Le schegge di ceramica pettinata potrebbero suggerire che nel X secolo, quasi 1000 anni dopo la prima fase della villa, qualcuno abbia usato la stessa zona dei dolia per stoccare materiale agricolo.

All’interno dell’area archeologica è chiaramente visibile un piano inclinato coperto in intonaco idraulico, che appoggia a un lungo muro con una parte costruita in opera reticolata: certamente era il fondo di una vasca per raccogliere il prodotto di una spremitura, di olive o di uva. È probabile che nelle vicinanze, posto ad una quota più alta, fosse presente un turculario (torchio) in materiale deperibile (legno) per la produzione del vino. Si conserva anche un asse di 7 alloggiamenti per dolio incassati in un piano di opera cementizia. Tre di questi sono stati scavati, dimostrando come i dolia siano stati in passato già tolti dalle loro sedi. Poco più a nord si notano i resti di almeno altri due alloggiamenti, nonché frammenti di almeno due dolia. Inoltre, nella stessa area sono presenti almeno 5 fosse circolari scavate direttamente nel terreno: tre di queste sono state svuotate, rivelando frammenti di ceramica decorata a pettine (medievale) e possibili resti di sementi e granaglie, ad attestare una diversa fase di vita.

All’interno della struttura è possibile apprezzare anche una grande cisterna in opera cementizia pesante. All’interno di uno dei dolia si conservava ancora un letto di semi, molto probabilmente leguminose, di epoca medievale: una scoperta di notevole interesse perché grazie al campionamenti dei materiali attualmente in corso – ad opera di Anna Dionisio archeologa, Isabella Pierigè funzionario restauratore e conservatore, Mauro Rottoli cooperativa Arco (Como), Luca Cherstich (archeologo) e Claudio Giampaolo (restauratore) – sarà possibile ricavare dati importanti sulle produzioni agricole del territorio nel Medioevo. L’area è stata musealizzata da Feudo Antico -Cantina Tollo. Per visite: www.feudoantico.it
Fonte: SABAP per le province di Chieti e Pescara
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