NAPOLI – Si intitola “Pompeii. The Exhibition” e poterà fino a maggio 2018 in tour negli Stati Uniti (Kansas City, Phoenix, Tampa) altre bellezze archeologiche e artistiche che giacciono nei depositi della celeberrima città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C . Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) ha presentato oggi l’accordo di collaborazione con la società americana Exhibitions International che porterà l’esposizione in tour ottenendo così un duplice obiettivo: il museo non si priverà delle opere esposte in collezione permanente e potrà al contempo assolvere alla grande richiesta di interesse per le testimonianze della vita quotidiana delle città vesuviane che arriva da tutto il mondo. L’auspicio è anche quello di rafforzare e consolidare l’immagine del Museo oltreoceano attirandone il pubblico verso la “casa madre” come turisti.
IL MANN, UN MUSEO DIFFUSO – “Il Mann – si legge nella nota stampa diramata dopo la presentazione odierna – è senz’altro Pompei e lo dimostra la sua importante e vasta collezione di antichità vesuviane. Ma il Mann è anche tanto altro e molti sono i progetti che intende sviluppare all’estero”. E’ il museo della capitale del regno dei Borboni, luogo dove si registra la nascita dell’attenzione ai valori della cultura classica occidentale. Qui si concentrano grandissime risorse: il patrimonio più importante al mondo di statuaria classica portato a Napoli dalla famiglia Farnese, che rappresenta l’exemplum di tutta l’evoluzione della scultura occidentale.; il portale della cultura italica e della Magna Grecia, grazie ai ritrovamenti effettuati in tutto il Regno delle Due Sicilie; la seconda più grande sezione egizia – dopo quella di Torino – con la peculiarità di avere un lotto di oggetti entrati in Italia prima della spedizione napoleonica, dove è possibile scoprire il gusto della cultura egizia pre-Napoleone. Considerato uno dei più importanti musei archeologici al mondo, il MANN è tra le poche istituzioni in Italia che possa sostenere una politica di offerta così ampia e costante, grazie alla qualità e quantità di opere di valore straordinario custodite nei depositi. Come sottolinea il direttore Paolo Giulierini “Napoli è l’unico caso in Italia che può sostenere questa politica, ovvero realizzare mostre all’estero senza depotenziare la propria offerta e questa è l’originalità di Napoli. Il MANN nel mondo, attraverso video e documentazioni delle mostre che sono in corso nel mondo, ci permetterà di rendere il Mann, un Museo diffuso”.
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GRAND TOUR A TAPPE – Nel 2013-2015 la mostra itinerante dal titolo “Pompei. The Exhibition”, realizzata dal MANN grazie al supporto e alla competenza scientifica dell’allora Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, aveva portato negli Stati Uniti un primo progetto di mostra pilota su Pompei. E i dati dei visitatori nelle sedi espositive delle tre città coinvolte negli Stati Uniti confermano la riuscita del progetto: Philadelphia, Franklin Institute (cinque mesi di permanenza, 204.401 visitatori), Los Angeles, California Science Center (otto mesi di permanenza, 298.830 visitatori) e Seattle, Pacific Science Center (tre mesi di permanenza, 180.340 visitatori). Sulla scia dunque del successo, ecco dunque il nuovo accordo per il “Grand tour” negli Stati Uniti da novembre 2016 a maggio 2018. Le tappe previste, saranno Kansas City, Union Station, passando per Phoenix da giugno ad ottobre 2017 e infine a Tampa presso il Museum of Science and Industry, da novembre 2017 fino a maggio 2018.
UNA NOVITA’: LA DOMUS DEL CITARISTA – La novità del progetto “Pompeii. The Exhibition”, è che mostrerà per la prima volta un importantissimo complesso di affreschi e sculture scoperti nella Domus del Citarista, una delle più complesse ville pompeiane.Scoperta nel 1853 quando fu rinvenuta la statua di Apollo con cetra, da cui prende il nome, la domus era la residenza dei Popidii, una delle più antiche e prestigiose famiglie di Pompei, dove sono stati ritrovati i più grandi quadri di Pompei e un arredo scultoreo in bronzo e in marmo di notevole pregio, e un ricco arredo da giardino che attesta ulteriormente lo status sociale e l’agiatezza dei proprietari. Questi aspetti sono ancora più evidenti negli oggetti di uso quotidiano che delineano la vita nelle antiche città vesuviane, dall’altarino in marmo e la rarissima statuetta di Genius in terracotta argentata e dipinta, agli anelli d’oro, alle lucerne –per la prima volta in prestito – alle ceramiche da tavola e pentole da cucina.
“FERMO IMMAGINE” DI UNA TRAGEDIA – Le città sepolte all’improvviso nel 79 d.C. dall’eruzione del Vesuvio hanno restituito un “fermo immagine” della vita che in esse si svolgeva, e attraverso gli oggetti conservati sotto le ceneri e i lapilli, è possibile ricostruire le diverse attività di produzione, commercio, trasporto, svago: dall’agricoltura al commercio, dalla pesca all’allevamento di animali, dalla medicina alla navigazione, al teatro, alla gladiatura. La presenza di calchi in gesso dei corpi dei pompeiani defunti renderà tangibile il dramma degli ultimi momenti di vita della città. Quando i visitatori si addentreranno nella mostra, vivranno un viaggio indietro nel tempo, ritornando a quella fatidica mattina dell’eruzione. Immerso in un’esperienza ricca di supporti multimediali e di reperti archeologici, il pubblico avrà l’opportunità di capire come Pompei fosse un florido porto commerciale e come rappresentasse, per l’impero, un punto nevralgico per il commercio e per la vita militare. Durante questo viaggio, i visitatori incontreranno i residenti dell’antica Pompei e le loro storie li aiuteranno a svelare la complessità della società romana, della religione, e a spiegare le innovazioni tecniche ed ingegneristiche. Queste storie descriveranno un mondo in cui le vite degli abitanti di Roma, degli uomini liberi (liberti) e degli schiavi, erano interconnesse e si intersecavano.
DAL PASSATO AL PRESENTE – Infine Pompei, la Mostra, ci riporterà nel presente per porre una domanda: quanto siamo, ora, preparati ad affrontare un disastro naturale di quella portata? Nell’introduzione alla mostra, la scena prende vita in un video che ricostruisce e descrive drammaticamente Pompei e il vulcano. Al termine delle immagini, lo schermo si solleverà lentamente e le grandi porte sorrette da colonne romane si apriranno a rivelare il foro, il vibrante centro della vita pubblica pompeiana. Entrando attraverso le porte, i visitatori intraprenderanno un viaggio nell’antica città. Tramite l’utilizzo di proiezioni, audio, video, fotografie e riproduzioni grafiche di mosaici e affreschi, il pubblico avrà la sensazione di rivivere nei diversi luoghi realmente esistiti nella città: il mercato, il tempio, la corte, il teatro, la palestra e le terme, il bordello, l’anfiteatro (capace di ospitare 20.000 persone), l’atrio di una villa romana. Gli oggetti concessi in prestito dall’inestimabile collezione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli renderanno tangibile e concreta la vita che si svolgeva in quei luoghi prima che l’eruzione la cristallizzasse per sempre nel tempo.
L’ha ribloggato su Archeonewsblog.
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