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Splendidi manoscritti, opulenti gioielli e ricchi tesori provenienti dagli spettacolari ritrovamenti di Sutton Hoo e di Staffordshire Hoard. La mostra “Anglo-Saxon kingdoms. Art, word, war” in corso fino al 19 febbraio alla British Library di Londra è un evento imperdibile perché ricostruisce con puntuale accuratezza la storia, ancora tutto sommato poco nota, dei regni anglosassoni d’Inghilterra.

Splendidi manoscritti, opulenti gioielli e ricchi tesori provenienti dagli spettacolari ritrovamenti di Sutton-Hoo e di Staffordshire Hoard. La mostra “Anglo-Saxon kingdoms. Art, word, war” in corso fino al 19 febbraio alla British Library di Londra è un evento imperdibile perché ricostruisce con puntuale accuratezza la storia, ancora tutto sommato poco nota, dei regni anglosassoni d’Inghilterra. Siamo nel V secolo quando dal nord del Continente gruppi di anglosassoni, di origine germanica, si stabiliscono sull’isola da poco abbandonata dalle legioni romane, dando vita a fiorenti comunità dedite all’agricoltura e ai commerci.

L’esposizione ne racconta leggende, evoluzione culturale e vicende fino alla conquista normanna del 1066: secoli decisivi per la storia britannica perché fu proprio durante quest’epoca che nacquero la lingua e la letteratura inglese, venne introdotto il cristianesimo e si crearono le condizioni per l’unificazione delle varie tribù “barbariche” sotto un unico grande regno.

CODICI E REPERTI – Migrati in Britannia nel V secolo, Angli e i Sassoni, con Juti e Frisoni, trovarono scarsa resistenza nella popolazione locale (le legioni romane erano state ritirate nel 408). Dal VI secolo si organizzarono in piccoli regni: Kent, Sussex, Wessex, Essex, East Anglia, Mercia e Nothumbria, relegando i Celti e celto-romani alle propaggini gallesi, scozzesi e corniche. Questi regni si scontrarono spesso fra di loro e l’isola rimase a lungo instabile e preda, più tardi, delle incursioni vichinghe. Pur commerciando Oltremanica, la società anglosassone era fortemente bellicosa e il potere era detenuto da ricchi “signori della guerra”, i cui spettacolari tesori sono stati trovati in vari contesti tra cui, come detto, lo Staffordshire e le tombe di Sutton-Hoo, in East Anglia.
La mostra alla British Library espone 180 reperti tra cui i celebri Vangeli di Lindisfarne e il gigantesco Codex Amiatinus (o Bibbia della Northumbria), portato in Italia nel 716, che torna ora per la prima volta in patria. In mostra anche i quattro unici testimoni della produzione poetica in anglosassone antico: il Beowulf della British Library, l’Exeter Book (dalla cattedrale di Exeter), lo Junius XI (Bodleian Library) ma soprattutto il “nostro” Vercelli Book, custodito nella Capitolare di Vercelli.



IL VERCELLI BOOK, GLORIA NOSTRANA – A proposito del Vercelli Book, si tratta di un grosso codice in pergamena della fine del X secolo che di solito è custodito nelle sale della Biblioteca Capitolare di Vercelli. Il volume, assolutamente straordinario, contiene omelie e una rarissima raccolta di poemi in anglosassone antico. Come sia arrivato in Piemonte non si sa con precisione: potrebbe essere stato trasportato da un chierico insulare che si trovò a sostare, percorrendo la via Francigena, proprio a Vercelli, forse proprio quel Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel 990 compì un pellegrinaggio fino a Roma. Il libro fu “riscoperto” nel 1822 dallo studioso tedesco Friedrich Blume e da allora rappresenta uno dei tesori più preziosi di Vercelli. Ma non vi riveliamo di più: ne parlano infatti ampiamente i nostri Elena Percivaldi e Mario Galloni nel capitolo dedicato alla città piemontese del loro volume “Alla scoperta dei luoghi segreti del Medioevo”, pubblicato di recente da Newton Compton.

Da non perdere, oltre alla mostra, anche il catalogo a cura di Claire Breay e Joanna Story: “Anglo-saxon Kingdoms”, naturalmente è solo in lingua inglese, ma contiene oltre alla riproduzione e alle schede esplicative di tutti i reperti esposti, anche un’importantissima raccolta di saggi affidati ai maggiori specialisti del campo, che esaminano da vari punti di vista l’importanza e l’impatto dei regni anglosassoni nella storia, nella cultura e nell’arte europea (qui sotto alcune immagini del volume). Per questo ne consigliamo davvero l’acquisto e la lettura.

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Per informazioni sulla mostra: www.bl.uk
LONDRA, 2 gennaio 2019
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