ANNIVERSARI / Un convegno internazionale celebra Rainaldo da Concorezzo, l’arcivescovo che “assolse” i Templari

Al via a Concorezzo (MB) le celebrazioni per i 700 anni dalla morte di San Rainaldo da Concorezzo, contemporaneo di Dante e noto per la sentenza con cui concluse il processo nei confronti dei Templarisentenziandone l’assoluzione. In programma, tra le altre iniziative, un convegno internazionale e una mostra.

di Redazione

Rainaldo di Concorezzo

Tutto pronto a Concorezzo (MB) per l’avvio delle celebrazioni del 700° anniversario della morte di San Rainaldo da Concorezzo, contemporaneo di Dante Alighieri – morì anch’egli a Ravenna nello stesso anno del Poeta, il 1321- e figura di primo piano del Trecento. Cappellano della Corte pontificia di Bonifacio VIII, vescovo di Vicenza, rettore della Romagna, vicario papale a Forlì e infine arcivescovo di Ravenna, Rainaldo è ricordato, in particolare, per la sentenza con cui concluse, durante il concilio provinciale di Ravenna del 17-21 giugno 1311, il processo nei confronti dei Templari: in quanto responsabile del procedimento per l’Italia settentrionale, sentenziò l’assoluzione piena dei cavalieri imputati, evitando di ricorrere alla tortura – caso raro a quel tempo – per estorcere confessioni.

I protagonisti della conferenza stampa: da sinistra, Stefano Meregalli, coordinatore del comitato promotore; il sindaco di Concorezzo Mauro Capitanio; Don Angelo Puricelli, parroco di SS. Cosma e Damiano; il prof. Gabriele Archetti, direttore scientifico dell’iniziativa. (foto: Elena Percivaldi)

Le iniziative, presentate oggi in conferenza stampa, sono state organizzate dal “Comitato promotore delle celebrazioni per il VII centenario di San Rainaldo da Concorezzo” nato ufficialmente l’11 settembre 2018. Fanno parte del Comitato: il Comune di Concorezzo, la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, la libreria La Ghiringhella e l’Archivio Storico della Città di Concorezzo.

Rainaldo, figura di primo piano del Trecento

Nato intorno al 1250 e appartenente alla famiglia dei Concorezzo, che alla Milano dei secoli XI-XIV diede giureconsulti, notai e personalità politiche vicine alla fazione dei Torriani, Rainaldo studiò Diritto all’Università di Bologna, quindi si trasferì a Lodi per insegnare. Ordinato sacerdote e magister in legge nel 1289, lasciò Lodi per entrare nel seguito del cardinale milanese Pietro Peregrosso, vice-cancelliere della curia Romana. Nel 1293 il Peregrosso volle intercedere affinché Rainaldo fosse nominato tra i canonici di Laon (Francia) e di San Martino di Bollate; due anni dopo Rainaldo passò tra i famigli del cardinale Benedetto Caetani, nipote del papa Bonifacio VIII, che nel 1296 lo nominò vescovo di Vicenza. Nel 1298 il papa, riconosciutene le indubbie qualità e capacità, lo nominò “inviato speciale” per promuovere un accordo di pace tra Filippo il Bello, re di Francia, ed Edoardo I, re d’Inghilterra, in guerra dal 1293. Rainaldo trascorse due anni in Francia per questo e altri importanti incarichi diplomatici per poi rientrare in Italia e diventare, nel 1301, vicario di Romagna, una grande e ricca provincia legata direttamente ai possedimenti pontifici. Seguì due anni dopo, nel 1303, l’elezione a vescovo di Ravenna, avviando un ventennio di permanenza nella cattedra che fu di Sant’Apollinare destinato restare fondamentale per la chiesa ravennate, alla quale Rainaldo ha lasciato importanti istituti come il Convento dei Parroci urbani, tuttora presente e il cui stemma non a caso riporta la figura del santo.

Ormai vecchio e malato, Rainaldo trascorse i suoi ultimi anni di vita nel castello di Argenta, da dove proseguì l’opera pastorale, governando la diocesi attraverso procuratori e vicari. La morte sopraggiunse il 18 agosto 1321. Meno di un mese dopo si spegneva a Ravenna il sommo poeta Dante Alighieri (anche se non ci sono prove concrete che i due si siano conosciuti e frequentati). Cinque anni dopo, nel 1326, il nuovo arcivescovo Aimerico da Chaluz, spinto dalla sincera e profonda venerazione del popolo ravennate per la figura di Rainaldo, ne avviò il processo di beatificazione, che si chiuse nel 1340. Da allora Rainaldo viene ricordato e venerato come beato e santo.

Il sarcofago di Rainaldo conservato nella Cattedrale di Ravenna (Wikimedia Commons)

Un ricco programma di eventi

“La celebrazione di Rainaldo da Concorezzo – spiega Gabriele Archetti, Professore ordinario di Storia medievale presso la Facoltà di Scienze della formazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – è un’occasione per rileggere la nostra storia e quella della comunità che gli ha dato i natali. Avviene con una prospettiva di ricerca nuova che muove da domande attuali e coinvolge i diversi aspetti politico-religiosi e culturali in un momento cruciale per le sorti dell’Europa medievale. Passato e presente si incrociano e diventano la chiave interpretativa dell’esemplare figura di un pastore
esimio in santità”.

Ricco il programma degli eventi, alcuni dei quali di portata internazionale come il grande convegno dedicato alla figura di San Rainaldo che avrà luogo dal 9 all’11 settembre presso il cineteatro San Luigi (ingresso gratuito, programma completo qui, prenotazione obbligatoria compilando questo form) con la presenza di relatori provenienti dalle principali università italiane ed europee che daranno un importante contributo agli studi sulla figura di Rainaldo e sulle vicende storiche del suo tempo.

Il logo dell’evento


Altro appuntamento di rilievo è la mostra “I mosaici antichi di Ravenna – Le fedeli riproduzioni dell’arte musiva ravennate in mostra a Concorezzo” allestita nelle sale di Villa Zoia dal 25 settembre al 31 ottobre con l’esposizione di 38 mosaici realizzati dal Gruppo Mosaicisti dell’Accademia di Belle Arti di Ravenna nel rispetto dei materiali e delle tecniche utilizzate nelle opere originali. Questa mostra è stata già ospitata in metropoli come New York, San Pietroburgo e Vienna. La mostra crea un ideale gemellaggio tra Concorezzo e la città di Ravenna, che ha visto San Rainaldo ricoprire la cattedra arcivescovile e dove riposa tuttora il suo corpo, custodito in un sarcofago nella Cappella della Vergine del Sudore nel Duomo. L’inaugurazione dell’esposizione sarà anche l’occasione di riapertura al pubblico dell’ex aula consigliare di Villa Zoia dopo i lavori iniziati nel 2018.

Completano il programma lo spettacolo “Nel mezzo del cammin di nostra vita” (7 ottobre) e il convegno popolare “Rainaldo da Concorezzo. Ambasciatore del Papa e giudice dei Templari” (28 ottobre), entrambi al cineteatro San Luigi con inizio alle ore 21. Spazio anche alle celebrazioni liturgiche, con le Sante Messe celebrate domenica 12 settembre (ore 18) e domenica 31 ottobre (ore 12) rispettivamente da Mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, e Mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia. Sabato 16 ottobre, infine, è previsto un pellegrinaggio a Ravenna.


Le celebrazioni vedono il patrocinio di Camera dei deputati, Regione Lombardia, Provincia Monza Brianza, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Arcidiocesi di Ravenna-Cervia, Comune di Ravenna.

Per informazioni: www.sanrainaldo2021.it

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