
NAPOLI, 18 febbraio 2020 – “MANN at work”, il Museo cresce e si rinnova: da domani, mercoledì 19 febbraio, all’Archeologico di Napoli riaprirà al pubblico la collezione degli oggetti della vita quotidiana nelle città vesuviane. Le cinque sale (n.85-89), che ospitano oltre 500 reperti databili tra la fine del I secolo a.C. e l’eruzione del 79 d.C., sono state oggetto, dallo scorso dicembre, di lavori di riallestimento. Tra le novità, sarà possibile ammirare la splendida patera in vetro cammeo in bianco e blu della Casa del Poeta Tragico di Pompei, mai esposta dai depositi, ma anche terrecotte votive e preziosi reperti in osso ed avorio.
Se è stato conservato il precedente criterio espositivo, in uso da fine Ottocento ed incentrato su categoria di materiali, forme e funzioni dei reperti, saranno tre le innovazioni principali che riguarderanno la collezione: l’arricchimento della raccolta fruibile dai visitatori; l’aggiornamento dell’apparato didattico e divulgativo; il restyling delle vetrine che ospitano le opere.
”C’è più Pompei da oggi al MANN – commenta il Direttore del Museo, Paolo Giulierini -. Nella ‘nuova’ sezione dedicata alla vita quotidiana delle città vesuviane, riaperta a tempo record dopo due mesi, trovano posto reperti mai visti. Come lo straordinario piatto in vetro cameo bianco e blu, numerose terracotte e preziose suppellettili sono ‘emerse’ dai depositi, il nostro immenso ‘giacimento’ finalmente oggetto di uno storico riordino. Un lavoro che può definirsi quasi di scavo e di ricerca e che si affianca, in parallelo, a quello del Laboratorio di Restauro interno. Ancora più ricca, questa collezione unica al mondo, dal vasellame agli argenti, dagli strumenti chirurgici a quelli musicali, ci rivela il gusto per la bellezza ed anche le usanze domestiche di donne e uomini di duemila anni anni fa. Il riallestimento compiuto con passione dai nostri archeologi accompagnerà con maggior chiarezza e semplicità la meraviglia dei visitatori”.
NUOVO PERCORSO, NUOVI REPERTI – Così, sarà possibile ammirare, per la prima volta, la patera in vetro cammeo (I sec. a.C./ I sec. d.C.), sino ad oggi conservata nei depositi del MANN: lo splendido piatto in blu e bianco, mai esposto in passato e ritrovato nella celebre Casa del Poeta Tragico di Pompei, aveva, con ogni probabilità, un valore decorativo e denotava lo status ed il prestigio del suo proprietario.

Nel focus espositivo sulla religione domestica, ancora, sarà incluso un nuovo nucleo di terrecotte votive (circa dieci pezzi provenienti da Pompei), così come sarà implementata la selezione di oggetti in osso ed avorio.
Il percorso di visita sarà articolato in cinque segmenti diversi, ciascuno rappresentato da una sala: strumenti chirurgici, strumenti da larario, lucerne, elementi di arredo (sala 89); ceramica invetriata, ossi ed avori (sala 88); vasellame bronzeo ed argenti dalla casa del Menandro (sala 87); vetri (sale 86-85; la numerazione è attribuita in senso inverso rispetto all’itinerario di visita).

L’apparato didattico sarà approfondito nei contenuti (prevista anche la traduzione in inglese, non realizzata nel precedente allestimento) e sarà reso user friendly nella grafica: in armonia con la collezione Magna Grecia, i disegni dei pannelli saranno firmati da Silvia Pertile.
Il lavoro di restyling, condotto anche sulle vetrine, comporterà una migliore fruizione dei reperti, in termini di illuminazione e presentazione complessiva delle opere.

Nel pomeriggio di domani, il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei, Massimo Osanna presenterà al MANN (ore 17) il suo ultimo libro “Pompei. Il tempo ritrovato. Le nuove scoperte” (Rizzoli, 2019) [COMPRA IL LIBRO SU AMAZON].
Sempre da domani, inizieranno i lavori di riallestimento delle Sale degli Affreschi secondo il format di comunicazione in uso per le diverse collezioni museali: la riapertura sarà in programma per il 4 marzo.
Fonte: MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli