MOSTRE / La donna nell’antica Roma: imperatrici, matrone e liberte dagli Uffizi “sbarcano” on line

La mostra archeologica sulla figura e il ruolo della donna nell’antica Roma è la prima esposizione delle Gallerie degli Uffizi in assoluto ad essere offerta in formato visita digitale, gratuita e liberamente accessibile da tutti via computer e smartphone.

di Redazione

Aveva avuto appena il tempo di essere inaugurata, all’inizio dello scorso novembre: poi, dopo appena un giorno, le restrizioni rese necessarie dalla pandemia ne avevano imposto la chiusura, insieme a quella di tutte le Gallerie degli Uffizi. Ma ‘Imperatrici, matrone, liberte’, la mostra archeologica sulla figura e il ruolo della donna nell’antica Roma riapre ora gratuitamente anche a museo chiuso: l’esposizione è infatti stata completamente digitalizzata in alta definizione ed è da oggi possibile farne un vero e proprio tour virtuale sul sito del museo, uffizi.it, liberamente accessibile da computer e smartphone (per accedere cliccare QUI).

La mostra, allestita nella sala Detti e la Sala del Camino al piano ammezzato della Galleria delle Statue e delle Pitture, propone circa trenta opere provenienti dalla ricca collezione archeologica del complesso museale: tra queste, anche le splendide sculture di Agrippina Minore, celeberrima madre di Nerone, o di Domizia Longina, chiacchierata sposa di Domiziano. La curatela è affidata a Novella Lapini, con la supervisione del responsabile Antichità Fabrizio Paolucci.
L’itinerario è ampliato da importanti prestiti del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, che con alcune preziose monete d’oro di epoca romana consente di osservare dall’interno il ruolo femminile nella propaganda della casa imperiale, e dalla Biblioteca Nazionale Centrale del capoluogo toscano, i cui codici cinquecenteschi dialogano in mostra con i disegni della stessa epoca conservati al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi, mostrando le diverse raffigurazioni delle antiche epigrafi presenti in mostra.


La narrazione, articolata in tre sezioni, permette di seguire la vita delle donne romane nei primi due secoli dell’Impero (dagli inizi del I alla seconda metà del II secolo d.C.), soffermandosi sui modelli positivi e negativi incarnati dalle imperatrici e dalle donne di spicco della casa imperiale e mettendo in risalto i possibili ruoli pubblici al femminile, ma si concentra anche su affascinanti storie di vita quotidiana di matrone e liberte. Così, è possibile incontrare Giunia Atte, prima schiava e poi liberta sposata al suo patrono, vittima, probabilmente sotto il regno di Domiziano, di una vera e propria maledizione scagliatale dal marito, abbandonato dopo la morte della figlia comune: le terribili parole spese contro di lei sono iscritte sulla ara dedicata alla fanciulla. Oppure Pompeia Trebulla, potente matrona dell’élite di Terracina che, circa quarant’anni prima, sotto l’imperatore Claudio, era in grado di far restaurare a sue spese il tempio dedicato a Tiberio ed alla madre Livia, ponendo così il suo nome accanto a quello degli Augusti in un significativo gesto di indipendenza e potere femminile.

“Al centro di questa mostra – spiega la curatrice, Novella Lapini – c’è la storia delle donne romane dei primi due secoli dell’Impero, analizzata sia dal punto di vista del modello femminile proposto ufficialmente, incarnato nel bene e nel male da esponenti della domus Augusta, sia in relazione alle nuove possibilità d’azione che si creano in un sistema dinastico. Sull’onda delle prerogative concesse alle Auguste, elette a sacerdotesse dei loro congiunti divinizzati e capaci di beneficiare intere comunità con i loro atti di liberalità, le matrone dell’élite si inseriscono infatti più direttamente nella vita pubblica, quali flaminiche (dedite al culto delle nuove dive), evergeti (benefattrici) e patrone dei loro municipi, attuando una graduale ma effettiva rivoluzione di genere nelle città”.

“Imperatrici, matrone, liberte” è la prima mostra in assoluto resa visitabile online dalle Gallerie in modalità interamente online. Prima d’ora erano stati realizzati altri due tour virtuali, ma di diversa tipologia: il primo ha riguardato i nuovi allestimenti delle sale del Cinquecento fiorentino e veneziano al primo piano del museo, inaugurati nel 2019, mentre il secondo, a partire da febbraio, ha messo a disposizione una esperienza digitale nei suggestivi spazi della Grotta del Buontalenti nel Giardino di Boboli.
Adesso, oltre a poter accedere in prima persona all’esposizione archeologica con un semplice tocco di mouse, sarà anche possibile zoomare su tutti i dettagli delle opere e visualizzare didascalie ed informazioni aggiuntive, sia in italiano che in inglese; non solo, grazie ad una nuova funzionalità, si potrà collegarsi direttamente alla scheda tecnica completa dell’opera negli archivi del sito del museo.

Soddisfatto il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Le Gallerie degli Uffizi negli ultimi anni hanno dedicato grande attenzione alle tematiche della storia di genere, ribaltando l’immagine tradizionale e tradizionalista delle donne e mostrandone invece il lato creativo, forte e indomito. La mostra è inoltre un’occasione unica per permettere ai nostri visitatori di ammirare splendidi pezzi della nostra importantissima collezione archeologica, che stupiranno anche il nostro pubblico più attento”.

Link alla mostra: https://www.uffizi.it/mostre-virtuali/imperatrici-matrone-liberte

Il catalogo è pubblicato da Sillabe: https://www.sillabe.it/it/cataloghi-di-mostra/950-imperatrici-matrone-liberte.html

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