Il riconoscimento è stato assegnato per la prima volta all’Italia. Nel 2022 la notizia del ritrovamento delle statue votive, protette per 2.300 anni dal fango del “Santuario Ritrovato”, ha fatto il giro del mondo.

Va per la prima volta all’Italia l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, il premio conferito per le migliori scoperte archeologiche dell’anno: ad aggiudicarselo le 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana ritrovate nello straordinario santuario di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena. Il Premio è stato assegnato in occasione della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA), in corso a Paestum (Salerno) fino a domenica 5 novembre.

San Casciano dei Bagni (Siena), 2022: da sinistra, Jacopo Tabolli (Responsabile scientifico dello scavo), Agnese Carletti (Sindaca di San Casciano dei Bagni), Emanuele Mariotti (Direttore scavi)

Cinque erano le scoperte archeologiche avvenute nel 2022 finaliste della 9ª edizione dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” 2023: Egitto, per il rinvenimento nell’antica necropoli di Saqqara a Giza, a circa 30 km a sud del Cairo, della piramide della regina Neith con 300 bare e 100 mummie; Guatemala, per le tracce del più antico calendario Maya; Iraq, per una città dell’età del bronzo riapparsa dal fiume Tigri nel bacino idrico di Mosul; Italia: per il rinvenimento dal fango nel “Santuario Ritrovato” del “Bagno Grande” di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena; Turchia, per il rinvenimento a Midyat, nella provincia di Mardin, di una grande città sotterranea risalente a 2.000 anni fa . Pertanto, l’edizione 2023 dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” va per la prima volta a una scoperta italiana “le 24 statue di bronzo di epoca etrusca e romana”, riaffiorate dal fango a San Casciano dei Bagni (provincia di Siena).

Il Premio sarà consegnato  alla Sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale titolare dell’area e a Jacopo Tabolli coordinatore scientifico dello scavo oggi, venerdì 3 novembre alle ore 18:30 presso il Next, ex Tabacchificio Cafasso. Presiede e consegna il Premio Edmondo Cirielli Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

«Sono molto onorato di ricevere questo premio a nome delle studentesse e degli studenti di archeologia che dall’Italia e da tutto il mondo ogni estate vengono a San Casciano dei Bagni a scavare con Emanuele Mariotti, con Ada Salvi e con me – ha detto Jacopo Tabolli, Direttore scientifico degli scavi –. Il nostro è un esperimento di archeologia civica dove tutela, ricerca, valorizzazione e fruizione coesistono e che ha fatto della comunicazione pubblica uno dei suoi tratti costitutivi. L’università per Stranieri di Siena che ha come missione la promozione del multiculturalismo e del plurilinguismo trova nelle acque calde del Bagno Grande di San Casciano una sintesi perfetta di un paesaggio dove l’accoglienza dello straniero, dell’altro, è incastonata nel bronzo».

Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla Sindaca di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti: «Sono onorata di riceve questo premio in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, di quelle che mi hanno preceduto e della comunità sancascianese. Un ulteriore riconoscimento alla volontà di andare alla ricerca delle nostre radici che oggi ci porta addirittura a rappresentare l’Italia in un prestigioso contesto internazionale. Questo premio, che ci viene consegnato dal Vice Ministro degli Affari Esteri e dedicato a chi ha sacrificato la propria vita per salvare i beni archeologici e quindi la storia dei popoli dalla furia umana, rappresenta un momento di costruzione della società che vorremmo vivere, oggi più che mai, una società in cui la storia è conoscenza e la conoscenza è uno strumento di pace».

La BMTA, in collaborazione con la rivista «Archeo» hanno inteso dal 2015 dare il giusto tributo alle scoperte archeologiche attraverso un Premio assegnato in collaborazione con le testate archeologiche internazionali media partner della Borsa: Antike Welt (Germania), arCHaeo (Svizzera), AiD Archäologie in Deutschland (Germania), Archéologia (Francia), Current Archaeology (Regno Unito), Dossiers d’Archéologie (Francia). Il Premio è intitolato a Khaled al-Asaad, l’archeologo del sito di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale.

Questo è l’unico riconoscimento a livello mondiale dedicato alle scoperte archeologiche e ai suoi archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio.

Il Santuario di San Casciano dei Bagni (Siena) durante lo scavo

San Casciano dei Bagni, un ritrovamento eccezionale

Nel 2022 la notizia del ritrovamento delle statue di bronzo, protette per 2.300 anni dal fango e dalle acque termali bollenti delle vasche sacre del “Santuario Ritrovato”, aveva il giro del mondo (noi ne avevamo parlato QUI). Risalenti a un periodo compreso tra il II secolo a.C. e il I d.C., sono state protette per 2.300 anni dal fango e dall’acqua bollente delle vasche sacre del santuario votivo insieme a monete, ex voto e iscrizioni latine ed etrusche. Il santuario, con le sue piscine ribollenti, le terrazze digradanti, le fontane, gli altari, esisteva almeno dal III secolo a.C. e rimase attivo fino al V d.C., quando, in epoca cristiana, venne chiuso ma non distrutto. Le vasche furono sigillate con pesanti colonne di pietra e le divinità affidate con rispetto all’acqua, per cui rimossa quella copertura è di fatto “il più grande deposito di statue dell’Italia antica”. Le statue, cinque delle quali alte quasi un metro, sono perfettamente integre e sono state realizzate con tutta probabilità da artigiani locali: effigi della Fonte sacra e di Apollo, mentre l’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda della sorgente ha preservato meravigliose iscrizioni in etrusco e latino incise prima della loro realizzazione.

Disposte in parte sui rami di un enorme tronco d’albero fissato sul fondo della vasca, in molti casi ricoperte di iscrizioni, le statue come pure gli innumerevoli ex voto, arrivano dalle grandi famiglie del territorio dell’Etruria interna (dai Velimna di Perugia ai Marcni noti nell’agro chiusino e senese) e non solo, esponenti delle élites del mondo etrusco e poi romano, proprietari terrieri, signorotti locali, classi agiate di Roma e perfino imperatori. Qui, a sorpresa, la lingua degli etruschi sembra sopravvivere molto più a lungo rispetto alle date canoniche della storia.

La scoperta rappresenta un modello di collaborazione tra Comune (nel 2019 iniziò a finanziare lo scavo del Bagno Grande, dopo aver acquistato il terreno privato e richiesta la concessione, affidando la direzione operativa a Emanuele Mariotti), Ministero della Cultura (Direzione Generale ABAP in collaborazione con la Soprintendenza per le province di Siena, Grosseto e Arezzo), Direzione Scientifica dello scavo (Jacopo Tabolli, docente all’Università per Stranieri di Siena), volontariato locale (Associazione Archeologica “Eutyche Avidiena”), con la collaborazione di specialisti di ogni disciplina: dagli architetti ai geologi, dagli archeobotanici agli esperti di epigrafia e numismatica di più atenei del mondo.

I bronzi in mostra al Quirinale

Le straordinarie scoperte del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni sono attualmente esposte in una grande esposizione in corso fino al 22 dicembre alle Scuderie del Quirinale.

La mostra si snoda come un viaggio attraverso i secoli all’interno del paesaggio delle acque calde del territorio dell’antica città-stato etrusca di Chiusi. A partire dall’età del bronzo fino all’età imperiale, la grande tradizione di produzioni in bronzo di quest’area dell’Etruria è presentata come una spirale del tempo e dello spazio: come l’acqua calda delle sorgenti termali si fa vortice e diviene travertino, così il visitatore scopre come le offerte in bronzo incontrino l’acqua non solo a San Casciano ma in una moltitudine di luoghi sacri del territorio.

Oltre venti statue e statuette, migliaia di monete in bronzo e ex-voto anatomici raccontano una storia di devozione, di culti e riti ospitati in luoghi sacri dove l’acqua termale era usata anche a fini terapeutici. L’eccezionale stato di conservazione delle statue all’interno dell’acqua calda ha permesso anche di tramandare lunghe iscrizioni in etrusco e latino che raccontano delle genti che frequentavano il luogo sacro, delle divinità invocate e della compresenza di Etruschi e Romani attorno all’acqua calda.

Per informazioni sulla mostra: Scuderie del Quirinale.

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