ARCHEOSCOPERTE / Ecco le straordinarie pitture murarie che ornavano il teatro romano di Cartagena

Un team di archeologi e restauratori ha riportato alla luce un gran numero di frammenti di intonaco dipinto, oltre 1.500 dei quali appartenenti a una delle grandi pitture murali che decoravano le pareti dell’edificio: si tratta di uno dei complessi decorativi più importanti dell’impero romano. Si indagheranno anche i pollini e i carboni vegetali ritrovati nel giardino. In estate un seminario di studi e iniziative per la valorizzazione del sito.


Scoperta di eccezionale interesse in Spagna. Durante gli scavi in corso nel portico del Teatro Romano della città, rende noto la Municipalità di Cartagena, un team di archeologi e restauratori ha riportato alla luce un elevatissimo numero di frammenti di intonaco dipinto, oltre 1.500 dei quali appartenenti a una delle grandi pitture murali che decoravano le pareti dell’edificio. I frammenti ritrovati – in tutto oltre 3.500 – vanno ad aggiungersi a quelli già riemersi in occasione degli scavi del 2006 e consentiranno – è l’auspicio degli archeologi – di ricostruire in maniera più dettagliata e precisa la decorazione originaria del Teatro Romano di Carthago Nova, inaugurato negli anni tra il 5 e l’1 a.C.: una costruzione imponente, scavata nella roccia e la cui cavea poteva contenere circa 6.000 spettatori.

L’attuale progetto di scavo, finanziato con fondi Next Generation e in corso dal gennaio – si legge nel comunicato diffuso dalla Municipalità -, si concentra sull’area occidentale della struttura a doppio porticato che circondava un giardino centrale, posta sul retro del teatro. Un intervento finalizzato a completare l’estrazione delle pitture parietali rimaste finora celare e a consolidare i resti rinvenuti nella galleria esterna – tra i quali il podio con conci di arenaria e i basamenti di colonne, ancora nella loro collocazione originaria.

Le operazioni hanno finora portato all’individuazione di tre gruppi pittorici distinti a cominciare dal complesso situato a nord della “cella 2” – intervento ultimato a fine febbraio – per proseguire con le “celle” 2 e 1, che hanno restituito un enorme numero di frammenti, molti più del previsto. Tutto ciò fa sì che per quantità e qualità delle decorazioni conservate, le pitture rinvenute nel Teatro Romano di Cartagena siano considerate attualmente tra le più importanti di tutto l’Impero Romano.

Teatro di Cartagena, una storia travagliata

Il Teatro Romano di Cartagena (WIKIMEDIA COMMONS)

Il teatro fu inaugurato tra il 5 e l’1 a.C.: a dircelo sono le iscrizioni dedicatorie a Gaio e Lucio Cesare, nipoti di Augusto designati alla successione, e la menzione di Gaio come console designato in uno degli altari rinvenuti nell’area della scena. Nel III secolo sull’edificio, la cui cavea è scavata direttamente nella roccia, fu realizzato un mercato riutilizzandone le colonne, mentre lo spazio semicircolare scoperto ricalcava la forma dell’orchestra. L’area fu probabilmente abbandonata dopo un incendio durante il saccheggio della città ad opera dei Vandali, nel 425, e sulle rovine sorse, nel VI secolo, un quartiere commerciale bizantino cui fece seguito, nel Duecento, l’edificazione sulla parte superiore della cavea, la “Cattedrale vecchia” della città (Catedral Vieja). I primi scavi iniziarono nel 1988 in occasione della costruzione del Centro regional de artesanía, situato nella piazza della Condesa de Peralta, e terminarono nel 2003; seguì il restauro completo del Teatro, oggi visitabile insieme al vasto e importante Museo inaugurato nel 2008, che raccoglie le testimonianze archeologiche riportate alla luce nel corso delle indagini.

Nuovi indizi dai pollini del giardino

Lo scavo in corso, rende noto la Municipalità di Cartagena, sarà inoltre ampliato verso il giardino, situato dietro l’edificio scenico e circondato da un porticato con doppia galleria. E proprio quest’ultimo, ancora da indagare, potrebbe fornire dati di grande interesse. Gli archeologi prevedono infatti di analizzare i pollini e i carboni vegetali così da raccogliere informazioni sulle specie botaniche presenti sul sito in epoca romana. Lo studio delle eventuali strutture presenti nel giardino – aiuole, tubazioni, fontane ecc. – permetterà anche di conoscere meglio le tecnologie che consentivano lo sfruttamento delle acque a scopi paesaggistici, funzionali ed estetici.

Teatro romano di Cartagena: dallo scavo alla valorizzazione

Ma le attività non si fermano allo scavo. Grande spazio è riservato tanto alla valorizzazione culturale e turistica del sito – con ottimi risultati: i dati parlano di un +108% di visitatori nei primi tre mesi dell’anno rispetto al 2019, per un totale finora di 42.850 ingressi registrati – che alla formazione e divulgazione scientifica. I prossimi appuntamenti saranno un seminario di formazione sulla pittura murale romana, realizzato in collaborazione con la prof.ssa Alicia Fernández del dipartimento di archeologia dell’Università della Murcia sfruttando i ritrovamenti del portico ovest. Dal 19 al 24 giugno si terrà inoltre il  Workshop Internazionale “Pictores et officinae: documentación, estudio y valorización de la pintura mural romana de la Porticus del teatro romano de Cartagena. Il seminario specialistico prevede sessioni mattutine sul campo e in laboratorio e sessioni pomeridiane con lezioni tenute da ricercatori e specialisti del settore a livello nazionale e internazionale. Previsto infine anche un corso estivo sulla Via Augusta come asse centrale dellHispania Romana, che si terrà dal 17 al 19 luglio e vedrà anche la discussione del progetto “Cicliturismo lungo la Via Augusta”, che sarà sviluppato con i fondi Next Generation, e del Percorso attraverso la Bética Romana, che si snoda tra i territori attraversati dalla strada inglobando luoghi di grande interesse paesaggistico, culturale e naturale.

Fonte: Ajuntamiento Cartagena

©STORIE & ARCHEOSTORIE. RIPRODUZIONE RISERVATA.

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